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Venerdì 09 FEBBRAIO 2018
Veneto. Verso la riforma degli Ipab: non solo strutture per anziani ma centri servizi per il territorio

A oggi ospitano circa 15 mila assistiti. L’obiettivo è la loro integrazione nell’offerta socio-sanitaria: potranno offrire una gamma completa di prestazioni, dalla residenza assistenziale per i non autosufficienti, al centro diurno, alle prestazioni di assistenza domiciliare a chi rimane a casa propria.

“Tra le indicazioni condivise– fa sintesi l’assessore – c’è quella di valorizzare il ruolo strategico degli istituti per la terza età presenti nel nostro territorio. Più che case di riposo dovranno essere centri di servizi, in grado di offrire una gamma completa di prestazioni, dalla residenza assistenziale per i non autosufficienti, al centro diurno, alle prestazioni di assistenza domiciliare a chi rimane a casa propria”.
 
Così l’assessore ai Servizi Sociali della Regione Veneto Manuela Lanzarin ha sintetizzato l’esito della riunione del tavolo regionale di confronto con le rappresentanze sindacali promosso in vista della legge di riforma degli Istituti di assistenza e beneficenza in Veneto.

“Attualmente le Ipab in Veneto ospitano circa 15 mila assistiti e rappresentano quasi la metà dell’offerta residenziale per anziani”, ha aggiunto Lanzarin. “La riforma dovrà promuovere e incentivare la messa in rete delle Ipab con i Comuni e i servizi sociosanitari del proprio territorio, secondo un orizzonte strategico di welfare di comunità”.

Per l’assessore sarà fondamentale compiere un passo vanti integrando il nuovo ruolo degli Ipab nell’assetto dell’offerta sanitaria della Regione.

“Non ci interessa un processo di mera trasformazione giuridica degli statuti degli enti – ha aggiunto - ma una riforma qualitativa che responsabilizzi le autonomie locali e premi professionalità e organizzazione di quegli enti che stanno investendo in nuovi servizi, in sintonia con le esigenze della popolazione del proprio bacino di utenza e con la programmazione sociosanitaria. Per questo il progetto di riforma dovrà tener conto anche dell’applicazione del piano socio-sanitario”.

Il tavolo di lavoro  con i sindacati sarà convocato tra due settimane per approfondire gli aspetti legati al personale degli Ipab.

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