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Giovedì 08 FEBBRAIO 2018
Giornata di Raccolta del Farmaco: in Lombardia aderiscono più di mille farmacie
Racca: “La farmacia è da sempre un punto di riferimento al fianco dei cittadini e la risposta al bisogno di farmaci dei più svantaggiati rientra senza dubbio nella mission della farmacia, come alleata dell’universalismo proprio del nostro servizio sanitario”.
Per il diciannovesimo anno consecutivo, sabato 10 febbraio torna la Giornata di Raccolta del Farmaco. La giornata, promossa dalla Fondazione Banco Farmaceutico Onlus, si ripete ogni anno dal 2000 con lo scopo di raccogliere medicinali da banco a favore di oltre 1.700 enti assistenziali, e così rispondere al bisogno di farmaci della fascia più povera della popolazione.
La fetta della popolazione che non può permettersi farmaci da banco cresce da anni. Il Rapporto sulla povertà sanitaria, presentato alla fine del 2017 e realizzato dalla Fondazione Banco Farmaceutico Onlus, ha evidenziato un aumento del 9,7% della richiesta di farmaci da parte degli enti benefici. Nel quinquennio 2013-2017 la richiesta è cresciuta del 27,4%, a seguito del costante aumento di poveri assistiti. Da un’indagine commissionata da Banco Farmaceutico e condotta su un campione rappresentativo di utenti, è emerso che, nel 2017, un individuo su tre è stato costretto a rinunciare almeno una volta ad acquistare farmaci e a effettuare esami, visite e seguire terapie.
Il Lombardia saranno oltre mille le farmacie che aderiranno alla giornata.
“Federfarma Lombardia anche quest’anno fornirà la massima collaborazione a Banco Farmaceutico, attraverso la cooperazione con le realtà assistenziali che già operano sul territorio. La farmacia è da sempre un punto di riferimento al fianco dei cittadini, e la risposta al bisogno di farmaci dei più svantaggiati rientra senza dubbio nella mission della farmacia, come alleata dell’universalismo proprio del nostro servizio sanitario”, ha affermato la presidente di Federfarma Lombardia Annarosa Racca. “Sono sicura che i cittadini lombardi daranno un contributo a chi ne ha bisogno. È impensabile che ancora oggi una parte della popolazione italiana sia costretta a rinunciare alle cure. In questi casi la solidarietà è fondamentale”.
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