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Giovedì 01 FEBBRAIO 2018
Veneto. 180 milioni di risparmi in due anni grazie alla centrale unica di acquisto
Nel biennio 2016-2017 sono stati aggiudicate gare per 4,3 miliardi di euro. La parte del leone la fanno i farmaci per i quali sono stati spesi oltre 3 miliardi. Nel biennio 2018-2019 andranno a scadenza gare per 874 milioni derivanti dal biennio precedente e verranno attivate 46 nuove procedure.
Il passaggio da un sistema di acquisti “spacchettato” in più gare locali alle gare centralizzate gestite dal Coordinamento Regionale Acquisti per la Sanità ha consentito alla Regione Veneto di risparmiare nel biennio 2016-2017 circa 180 milioni di euro nell’acquisto di beni e servizi sanitari.
Il dato è contenuto nella delibera approvata nell’ultima seduta della Giunta Regionale che definisce il programma biennale per gli anni 2018-2019 relativo alle procedure di gara centralizzate che la nuova Azienda Zero svolgerà per l’acquisizione delle forniture e dei servizi.
“180 milioni risparmiati sugli acquisti senza cedere di un millimetro sulla qualità è un risultato strepitoso che, tanto per capirne la dimensione, equivale ad aver tenuto botta a un anno di tagli del Fondo Sanitario piovuti da Roma”, ha detto il presidente della Regione Luca Zaia. “Non è un miracolo, è una scelta coraggiosa partita da lontano che, se fosse attuata in tutto il Paese in abbinata alla rigorosa applicazione dei costi standard come si fa in Veneto, potrebbe sanare tanti profondi rossi che alla fine danno al Governo nazionale il destro per tagliare indiscriminatamente anche dove, come dimostra questa partita giocata dal Veneto, non ci sarebbe alcun motivo di farlo. C’è ancora molto lavoro da fare e nel prossimo biennio – ha aggiunto Zaia – si proseguirà su questa strada, ben sapendo che il mercato si sta adeguando alla nuova situazione imposta dagli acquisti centralizzati”.
Il resoconto contenuto nella delibera, consente di tracciare una mappa della spesa sanitaria della Regione Veneto.
Dei circa 4 miliardi e 300 milioni di euro aggiudicati nel biennio 2016-2017, la parte del leone la fanno i farmaci per i quali sono stati spesi oltre 3 miliardi; l’acquisto dei vaccini ha impegnato risorse per 99 milioni, più 25 milioni 930 mila per l’antinfluenzale; 69 milioni sono il costo per le protesi d’anca e 43 milioni per quelle di ginocchio; 74 milioni per i defibrillatori e 52 milioni per i pacemakers; 13 milioni 127 mila euro sono stati investiti per l’acquisto di ecografi; 25 milioni 157 mila euro per le protesi vascolari ed endovascolari e 79 milioni per le valvole cardiache; 41 milioni per Tac e Risonanze magnetiche; ma tra le varie voci si trovano anche 8 milioni 205 mila euro per suturatrici e clips, 13 milioni per materiali dedicati alla chirurgia minivasiva, 22 milioni per sistemi antidecubito (l’elenco completo è disponibile nella delibera).
Intanto, nel biennio 2018-2019 andranno a scadenza, e dovranno essere rinnovate, gare per 874 milioni derivanti dal biennio precedente, mentre verranno attivate 46 nuove procedure che riguardano un’ampia gamma di prodotti: sistemi diagnostici, farmaci (molti dei quali di nuova generazione), sistemi diagnostici per il Papillomavirus, sistemi, sacche e materiali vari per i centri trasfusionali. E poi autoambulanze, dispositivi per radiologia interventistica, robot Da Vinci, laser chirurgici.
Per l’espletamento di tutta la programmazione, sono istituiti numerosi gruppi tecnici, ai quali partecipano medici e altre professionalità necessarie messe a disposizione dalle Ullss e dalle Aziende Ospedaliere.
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