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Mercoledì 26 OTTOBRE 2011
Croce rossa. Sit-in a Montecitorio contro il ridimensionamento
La protesta, organizzata unitariamente da 7 organizzazioni sindacali, è andata in scena questa mattina per contestare il Dlgs che riorganizza la CRI e per scongiurare la minaccia di licenziamento di oltre 2 mila lavoratori.
“Nessuna riduzione di organico, nessun ridimensionamento: subito una riorganizzazione vera che rilanci la CRI”. È quanto richiesto questa mattina, nel corso di un sit-in di protesta a Montecitorio, da 7 organizzazioni sindacali riunitesi per bocciare il Dlgs che riorganizza la Croce rossa italiana e per scongiurare la minaccia di licenziamento che riguarda oltre 2 mila lavoratori.
Queste le sigle sindacali scese in piazza: Fp-Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Sinadi, Fialp-Cisal, Usb, Ugl,-Intesa.
Questi, invece, i nodi della protesta: la trasformazione dei comitati provinciali e locali della Croce Rossa in associazioni di diritto privato, che porterebbe a ridurrebbe la struttura della CRI al solo Comitato Centrale e a quelli regionali.
Il passaggio dei dipendenti a tempo indeterminato in servizio presso gli attuali comitati locali e provinciali ad un contratto di tipo privato, ovvero presso altre amministrazioni. Il rischio, in caso di mancato ricollocamento, di finire in una lista di mobilità/prelicenziamento.
Il sostanziale licenziamento di tutti i lavoratori precari alla scadenza del loro contratto di lavoro.
Per i sindacati si tratta dunque di un piano di rientro dal debito pagato in massima parte con i tagli al personale e con la riduzione dei servizi al cittadino. “Invece di pensare ad una gestione virtuosa dell’ente e del suo patrimonio immobiliare, invece di riorganizzare i servizi per continuare a garantire e a sviluppare ed elevare la qualità delle prestazioni all’utenza – si legge in una nota rilasciata dai sindacati - si pensa a inaccettabili scorciatoie contabili e senza alcun riguardo né per i lavoratori, né per i cittadini, né per la CRI che è un pezzo del prestigio dell’intero Paese".
Le rappresentanze si sono dette pronte a discutere sia di riforma che di risanamento della CRI: per cambiare la bozza di decreto e scrivere un piano di riordino che tuteli tutti i lavoratori, sia a tempo indeterminato che a tempo determinato, e rilanciare l’indispensabile funzione della Croce rossa italiana.
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