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Giovedì 18 GENNAIO 2018
Cuneo. Al Carle si ricorda Emanuela Federici
Due targhe ricorderanno l'anestesista deceduta improvvisamente un anno fa che lavorava presso il reparto di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Carle di Cuneo.
Questa mattina, alla presenza della Direzione Aziendale, del direttore del reparto Giuseppe Cornara e dei famigliari è stato intitolato il reparto di Anestesia e Rianimazione del Carle a Emanuela Federici, anestesista che lavorava presso la stessa struttura, deceduta improvvisamente un anno fa.
A scoprire le due targhe affisse agli ingressi del reparto il direttore generale dell’Azienda ospedaliera S. Croce e Carle Corrado Bedogni e la mamma di Emanuela, Clementina che insieme ai fratelli Flavio e Fulvio ha preso parte alla cerimonia. Grande commozione tra i tanti colleghi e i pazienti intervenuti per ricordare il medico la cui scomparsa ha lasciato un grande vuoto.
“Emanuela ci manca molto – hanno affermato i colleghi – era una tipa attivissima, sempre presente e disponibile; la ricordiamo tutti con grande affetto. Vedere affissa questa targa significa ricordare le sue grandi doti sia a livello lavorativo sia umano.
La conoscevo fin dal mio arrivo a Cuneo nel 1997, lei era arrivata al Santa Croce un anno prima di me – ha continuato Bedogni – tutti e due venivamo dalla Liguria. La ricordo come un medico coscienzioso, puntiglioso con cui abbiamo molto parlato e a volte discusso; sapeva fare molto bene il suo lavoro. Quello di oggi è un piccolo omaggio che vogliamo farle per ringraziarla del lavoro svolto a testimonianza dello spirito di gruppo che lega i dipendenti alla nostra azienda. Chi lavora al Santa Croce e Carle lo fa con dedizione e impegno, anche perché si sente parte di questa realtà; nello stesso modo l’azienda non dimentica chi ha speso il proprio lavoro per farla crescere”.
“Non conoscevo il mondo in cui lavorava mia sorella – ha commentato il fratello Flavio – mi ha colpito la volontà dell’azienda di intitolare a lei questo reparto e ringrazio la Direzione e i colleghi per questo. Un gesto che dimostra l’affetto che tutti hanno per lei e che mia sorella ha fatto qualcosa di grande nella sua vita”.
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