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Martedì 25 OTTOBRE 2011
Disfunzione erettile, un italiano su tre sceglie terapie “fai da te”
Spesso sono preparati alternativi che impazzano sul web, dall’anguria al morso di ragno, con effetti deludenti e il più delle volte dannosi. Per questo gli esperti riuniti a Roma in occasione dell’84° congresso nazionale Società italiana di urologia lanciano l’allarme: “Attenzione alle bufale, troppi rischi per la salute”
C’è chi ricorre a dosi massicce di caffè, chi consuma cocomeri tutto l’anno e chi è alla ricerca disperata del ragno vagante brasiliano: sono le terapie per la disfunzione erettile più di moda. Vengono scelte da un milione di italiani, un terzo di chi ha questo problema. E gli effetti non solo sono deludenti, ma spesso dannosi. Le cause di queste scelte? L’imbarazzo di rivolgersi allo specialista che spinge a cercare rimedi “alternativi”.
Per questo urologi andrologi e antropologi - riuniti a Roma fino al 26 ottobre in occasione l’84° Congresso nazionale della Società italiana di urologia (Siu) - hanno lanciato l’allarme. Anche perché il mercato mette a disposizioni prodotti farmacologici sicuri.
“Vengono proposti rimedi che talvolta possono avere un vago razionale scientifico – spiega Furio Pirozzi Farina, presidente della Società italiana di andrologia (Sia) – ma che sono proposti come magici e spesso venduti a caro prezzo su internet, confezionati in prodotti di cui è difficile rintracciare il reale contenuto. Oggi sono invece disponibili valide e sicure soluzioni farmacologiche, in grado di rispondere anche al bisogno di praticità e discrezione. La riservatezza è un aspetto da non sottovalutare – aggiunge – perché è proprio l’imbarazzo di rivolgersi allo specialista che spinge il maschio a cercare rimedi “alternativi” come pozioni, filtri e discipline meditative”.
“Gli uomini sono disposti a mettere a repentaglio la loro salute pur di non ammettere con nessuno di soffrire di disfunzione erettile – commenta Alberto Salza, antropologo – . Esiste una zona grigia che ha a che fare con il comportamento maschile più profondo, un luogo dove il pene non è solo un rubinetto da aggiustare, ma un simbolo, tra corpo e cultura”.
Tra i rimedi farmacologici oggi disponibili, suggeriscono gli esperti, sta ottenendo un grande successo il nuovo vardenafil che risponde all’esigenza di discrezione e al bisogno di “dimenticare” che si sta assumendo un medicinale.
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