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Martedì 09 GENNAIO 2018
Sanità ed elezioni. Gimbe monitorerà le promesse dei partiti
Il risultato dell’analisi comparata dei programmi elettorali, che riguarderà le proposte proposte relative a sanità, welfare e ricerca, sarà presentato a due giorni dal voto, il prossimo 2 marzo, in occasione della Conferenza nazionale Gimbe.
A 5 anni dal lancio del programma #salviamoSSN, la Fondazione Gimbe esorta tutte le forze politiche impegnate nelle imminenti consultazioni elettorali a mettere nero su bianco proposte convergenti per la sanità pubblica “perché – precisa il presidente Nino Cartabellotta – se è vero che non esiste un piano occulto di smantellamento e privatizzazione del SSN, è certo che non esiste un preciso programma politico per il suo salvataggio”.
“Come Fondazione Gimbe – sottolinea Cartabellotta – abbiamo il mandato etico di analizzare in maniera indipendente le criticità del servizio sanitario e di proporre soluzioni per la sua sostenibilità: ecco perché nell’ambito delle attività dell’Osservatorio Gimbe, i programmi elettorali di tutte le forze politiche saranno oggetto di analisi comparativa sulle proposte relative a sanità, welfare e ricerca, perché riteniamo che il nostro slogan “salute prima di tutto, sanità per tutti” sia condicio sine qua non, oltre che per il benessere delle persone, anche per la ripresa economica del Paese”.
I risultati del monitoraggio saranno resi pubblici il 2 marzo 2018 a Bologna, in occasione della 13a Conferenza Nazionale Gimbe.
In attesa di conoscere le proposte dei partiti Gimbe, intanto, presenta le sue che definisce un vero e proprio “piano di salvataggio” del SSN:
· mettere sempre la salute al centro di tutte le decisioni politiche (health in all policies)
· offrire ragionevoli certezze sulle risorse destinate alla sanità, mettendo fine alle periodiche revisioni al ribasso e rilanciando in maniera graduale e costante il finanziamento pubblico
· rimodulare il perimetro dei LEA al fine di garantire a tutte le persone servizi e prestazioni sanitarie ad elevato value, destinare quelle dal basso value alla spesa privata e impedire l’erogazione di prestazioni dal value negativo
· ridefinire i criteri di compartecipazione alla spesa sanitaria e gli oneri detraibili a fini IRPEF, tenendo conto del value delle prestazioni sanitarie
· avviare un piano nazionale di prevenzione e riduzione degli sprechi, per disinvestire e riallocare almeno 1 dei 2 euro sprecati ogni 10 spesi
· attuare un riordino legislativo della sanità integrativa
· potenziare le capacità di indirizzo e verifica del Ministero della Salute sulle Regioni
· rilanciare le politiche per il personale: rinnovi contrattuali, assunzioni, stabilizzazioni
· destinare almeno l’1% del fondo sanitario nazionale alla ricerca comparativa indipendente
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