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Lunedì 08 GENNAIO 2018
Lazio. Sovraffollamento PS, Coas Medici Dirigenti: “Tagli al personale. E per chi resta più lavoro e responsabilità”
Per il segretario del sindacato, Alessandro Garau, tra i motivi del sovraffollamento dei Pronto Soccorso e degli ospedali c'è anche la “crescente disaffezione nei Medici di Medicina generale”. E i problemi della sanità pubblica, sostiene, “andranno aumentando se si spostano le risorse dal pubblico al privato, con la giustificazione del risparmio, anche se poi vengono a costare al contribuente molto più di un sistema pubblico”.a
“La riforma del Servizio Sanitario Nazionale del 1978 ha fissato numerose ‘regole’ e presupposti ancora immodificati sotto molti aspetti; però negli ultimi 15 anni sono intervenute numerose norme di legge a cambiare molti aspetti lavorativi per la nostra professione. Soprattutto sono aumentati i ‘doveri’ ma, di contro, sono stati ridotti i medici dipendenti da 132mila a 122mila (in progressiva ulteriore contrazione) attraverso il blocco del turn-over”. A denunciarlo, in merito al sovraffollamento dei pronto soccorso nel Lazio, è Alessandro Garau, segretario del sindacato CoAS Medici Dirigenti.
Garau evidenzia come, inoltre, “sono stati bloccati, sterilizzati e ridotti i Fondi da cui deriva una parte importante della retribuzione dei medici della dipendenza, è nettamente aumentato il volume di lavoro del singolo medico, sono aumentate le responsabilità, le difficoltà oggettive nel lavoro e il numero di utenti che si rivolgono all'ospedalità ed in particolare ai Pronto Soccorso, vista la crescente disaffezione nei Medici di Medicina generale”.
Poi mette in guardia: “Sicuramente i problemi della Sanità pubblica andranno aumentando se si spostano le risorse dal pubblico al privato, con la giustificazione del risparmio. Sappiamo bene che tutti i Sistemi Sanitari a prevalenza privata, dopo un iniziale risparmio, vengono a costare al contribuente molto più di un sistema pubblico”.
“Da anni – conclude Garau - assistiamo impotenti ed inascoltati a questi cambiamenti significativi, senza poter interferire con le decisioni politiche assunte con diverse motivazioni, solitamente poi smentite negli effetti pratici dai fatti”.
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