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Venerdì 05 GENNAIO 2018
Sovraffollamento Dea e ospedali. Nursind: “Infermieri i più esposti alle aggressioni”
Il coordinatore regionale del sindacato, Francesco Coppolella, segnala un aumento dei casi di infermieri che, “in questi giorni di grande calca nei Pronto soccorso, vengono spesso aggrediti verbalmente e pesantemente, costantemente interrotti dal proprio lavoro per l’attesa lunga”. “Ma non siamo noi responsabili di questa condizione. Ci sono responsabilità politiche precise, imputabili a chi queste condizioni le ha create con la politica dei tagli”, accusa Coppolella.
"Qualcuno dovrebbe scriverlo o informare la gente che aggredendo le persone che lavorano non risolvono i problemi. Che dietro di noi e anche in una posizione più comoda e più pagata ci sono persone che dovrebbero rispondere a questi continui attacchi che riceviamo”. E’ questa, una delle più frequenti affermazioni e richiesta che gli infermieri stanno rivolgendo in questi giorni al Nursind Piemonte. A riferirlo è Francesco Coppolella, coordinatore regionale NurSind.
Infatti, segnala il Nursind Piemonte, “gli infermieri, in questi giorni di grande calca nei Pronto soccorso vengono spesso aggrediti verbalmente e pesantemente, costantemente interrotti dal proprio lavoro per l’attesa lunga, perché tutti pensano di essere gravi o più gravi degli altri ecc. La rabbia dell’attesa e di condizioni non certo definite accoglienti per chi si trova in una condizione di ansia per la propria salute e magari anche poco dignitose, si sfoga contro chi è in prima linea, infermieri di triage, dell’area medica e chirurgica. Dopo il danno la beffa, aggrediti, nonostante si stia lavorando a ritmo continuo in condizioni pessime, si saltino pause e non si riesce neanche ad andare in bagno”.
“Qualcuno – dunque - dovrebbe dirlo ai pazienti che non siamo noi responsabili di questa condizione”. “Ci sono responsabilità politiche precise – accusa Coppolella -, imputabili a chi queste condizioni le ha create con la politica dei tagli, senza badare ad eventuali conseguenze Ci sono responsabilità ancor piu gravi di chi, nonostante a conoscenza di un fenomeno preventivabile, non ha messo in atto tempestivamente misure idonee. E’ qui – per il coordinatore Nursind Piemonte - che la rabbia della gente dovrebbe arrivare e non su chi da giorni sta facendo da parafulmine per colpe non sue”.
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