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Mercoledì 19 OTTOBRE 2011
Tutte le manovre della sanità 2000/2011. Dal 2013 crescita inferiore a Pil e inflazione

In un documento delle Regioni  raccolte e analizzate le disposizioni normative, gli accordi e le Intese che dal 2000 ad oggi hanno interessato la finanza sanitaria. Nel biennio 2013-2014 tagli per 7.945 miliardi e il fondo crescerà molto meno del Pil e non coprirà nemmeno l'inflazione.

Diffuso oggi l'ultimo aggiornamento del dossier sulle manovre per la sanità elaborato dal settore sanità della segreteria della Conferenza delle Regioni. Nelle quasi 600 pagine di analisi sono state infatti inserite le ultime novità previste dalle due manovre estive.
In particolare, la Regioni rilevano come “prima manovra estiva” (il DL n. 98 convertito nella legge n. 111 del 15 luglio 2011) abbia previsto numerose disposizioni per la razionalizzazione della spesa sanitaria. Tali misure di contenimento sono stimate in 2.500 mnl di euro per l’anno 2013 e in 5.450 mnl di euro per l’anno 2014 da definirsi tramite Intesa con il Governo. La Conferenza ha presentato specifico emendamento, che non è stato accolto in sede di conversione, per il reintegro dei tagli previsti in Sanità con copertura da recupero dell’evasione fiscale.
In particolare sono introdotte misure specifiche per i dispositivi medici, la spesa farmaceutica, i nuovi ticket sui farmaci e sulle altre prestazioni sanitarie nonché la reintroduzione del ticket da 10 euro su prestazioni di specialistica ambulatoriale.
Nella manovra sono inoltre contenute disposizioni per la salvaguardia della cogenza dei Piani di rientro e per la procedura sostitutiva ove la Regione non rimuova gli ostacoli all’attuazione del Patto.
Con la “secondo manovra estiva” (il DL n. 138 convertito in legge n.148 del 14 settembre 2011), invece, si è introdotto per le Regioni sottoposte ai Piani di rientro la possibilità della deroga al blocco del turn over previo accertamento dei tavoli tecnici della necessità di assicurare il mantenimento dei Lea.
Allegata alla nuova versione del documento una tabella che riporta il finanziamento del Servizio sanitario nazionale dal 2000 al 2014 (vedi immagine a fondo pagina).

Ecco, invece, la sintesi degli interventi precedenti al 2011, già contenuti nella versione del Dossier aggiornata lo scorso aprile.
 
Anno 2000
L’Accordo Stato-Regioni del 3 agosto ha previsto la responsabilità diretta delle Regioni in caso di disavanzo mediante aumento delle imposte, contrazione di mutui e utilizzo di risorse proprie per coprire i buchi.
Anno 2001
Con l’Accordo dell’8 agosto viene previsto uno stanziamento triennale di risorse (anni 2002, 2003, 2004) con l’impegno delle Regioni ad avviare processi di razionalizzazione. Viene introdotto il principio cosiddetto del “chi rompe paga”. In seguito, un Dpcm di novembre definisce i Lea e, nello stesso periodo viene varata la Riforma del Titolo V della Costituzione.
Anno 2002
Nella Finanziaria si precisa che il mancato rispetto degli impegni sanciti nell’Accordo dell’8 agosto 2001 comporta un ripristino del livello di finanziamento a quello dell’Accordo del 2000.
Anno 2003
La Finanziariastabilisce ulteriori adempimenti da parte delle Regioni per accedere all’integrazione del finanziamento, in materia di monitoraggio delle prescrizioni; rispetto dei criteri di appropriatezza; riduzione liste d’attesa e la previsione di decadenza dei Dg in caso di mancato rispetto dei conti delle aziende.
Anno 2004
Attraverso l’Accordo Stato-Regioni di dicembre viene istituito il Tavolo tecnico presso il Mef per la verifica degli adempimenti regionali.
Anno 2005
La Finanziariadetermina i finanziamenti per il triennio 2005-2007 che subordina l’accesso al finanziamento integrativo rispetto alla stipula di un’Intesa tra Stato e Regioni e viene previsto per le Regioni in difficoltà la predisposizione di programmi di riorganizzazione  mediante appositi accordi con i ministeri della Salute e dell’Economia. Attraverso l’Intesa Stato-Regioni del 23 marzo si specificano gli interventi specifici rispetto ai Piani di rientro.
Anno 2006
La Finanziariaconferma l’Intesa di marzo 2005 e introduce l’automatismo della massimizzazione delle aliquote fiscali per le Regioni con i conti in rosso. Viene poi istituto il SIVEAS, il sistema di controllo e monitoraggio dell’assistenza sanitaria. Il 5 ottobre viene recepito dall’Intesa Stato-Regioni il “Patto della Salute” che sancisce un accordo finanziario per il triennio 2007-2009 con la previsione di un “fondo transitorio” per aiutare le Regioni in difficoltà.
Anno 2007
La Finanziariarecepisce l’Intesa sul Patto della Salute e disciplina i Piani di rientro. Viene inoltre integrato con 2 miliardi di euro il Fsn e vengono elevate a 20 miliardi di euro le risorse ex art. 20 per l’edilizia sanitaria.
Anno 2008
La Finanziariaprevede un aumento delle risorse per gli investimenti di 23 miliardi di euro. Viene inoltre coperto il con 834 milioni di euro il ticket sulla specialistica. Con il cambio di governo in maggio viene successivamente varata in estate una manovra finanziaria per gli anni 2009-2013 (Dl 112 poi convertito in legge n.133 del 6 agosto) duramente osteggiata dalle Regioni che lamentano una sottostima del finanziamento per gli anni 2010-2011. Il 2 ottobre riprende il confronto politico e viene raggiunto un Accordo tra Stato e Regioni per la copertura del ticket sulla specialistica anche per il 2009 (434 milioni di euro) e sulla disponibilità a rivedere i fabbisogni per il 2010 e 2011.
Anno 2009
Nel corso dell’anno, con la legge n. 77 del 24 giugno, è stato ridotto di 420 milioni di euro il Fsn per far fronte alle esigenze finanziarie delle popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo.
Ed infine, con la legge n. 102 del 3 agosto, è stato istituito un fondino di 800 milioni di euro per interventi nel settore sanitario e si è rideterminato il tetto di spesa farmaceutica territoriale nella misura del 13,3%.
Anno 2010
Ad inizio anno la legge n. 10 del 26 febbraio (milleproroghe) ha apportato la proroga al 31 marzo 2011 per l’attività di intramoenia e per il pay back farmaceutico; e prorogato al 1 gennaio 2013 quei provvedimenti come gli accreditamenti per le strutture sociosanitarie private, e l’assegnazione alle Regioni dei 70 milioni di euro già inclusi nel riparto delle risorse del Ssn.
In estate, con l’approvazione della legge n. 122 del 30 luglio (manovra finanziaria estiva), sono state apportate pesanti restrizioni alla Sanità, tra cui: il blocco del turn over fino al 2014 per le Regioni con Piani di rientro, la riduzione del livello di finanziamento del Ssn per 418 milioni di euro per l’anno 2011 e di 1.132 milioni di euro a decorrere dall’anno 2012, e tagli alla spesa farmaceutica che ammontano a 300 milioni di euro per il 2010 e 600 milioni per il 2011.
Infine, con la successiva legge n. 220 del 13 dicembre (legge di stabilità) sono stati disposti: uno stanziamento di 1.500 milioni di euro per l’anno 2012 delle risorse Fas da destinare all’edilizia sanitaria pubblica, e un incremento di 347,5 milioni di euro per il finanziamento del Ssn.
 
 


 

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