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Venerdì 15 DICEMBRE 2017
Donazione organi. In Basilicata opposizioni scese dal 60 al 13%
Un dato che, per il coordinatore del centro regionale trapianti, Angelo Saracino, “evidenzia la qualità dell’assistenza in rianimazione da parte di medici, infermieri, ausiliari, che dimostrano una grande sensibilità nel momento in cui chiedono ai familiari, alla morte di un parente, se sia possibile donare gli organi”. In Basilicata ci sono 24 donatori per milione di popolazione, + 16% rispetto al 2016, ma ancora sotto il dato nazionale del 28,3.
Migliora il sistema di trapianti/donazione di organi in Basilicata, con un aumento del 16 per cento dei donatori rispetto allo scorso anno e una fortissima diminuzione delle opposizioni da parte dei familiari, pari al 13 per cento nel 2017 contro il 60 per cento dello scorso anno. E’ quanto emerso dalla conferenza stampa che si è tenuta a Potenza, nella sala Verrastro del palazzo della giunta regionale, per la presentazione dei dati su trapianti e donazioni d’organi in Basilicata. All’incontro, presieduto dall’assessore alle Politiche per la persona, Flavia Franconi, erano presenti, tra gli altri, Angelo Saracino, coordinatore del Centro regionale trapianti (Crt), i direttori sanitari dell’ospedale San Carlo di Potenza, Antonio Picerni e dell’ospedale di Matera, Domenico Adduci e le associazioni di volontariato, fra cui “Ritorno alla vita”, rappresentata da Enzo Manicone.
“In Basilicata - ha spiegato il coordinatore del Crt, Angelo Saracino - abbiamo raggiunto una percentuale di donazioni molto alta, pari a 24 donatori per milione di popolazione, mentre il dato nazionale è del 28,3. Le attività di prelievo e trapianto della Basilicata sono inserite all’interno di una rete nazionale. Nel 2017 sono stati effettuati prelievi da 10 donatori, cinque nell’ospedale di Potenza, altrettanti in quello di Matera, che sono stati utili a trapiantare cinque fegati, 16 reni ed un cuore. Il dato sicuramente significativo - ha evidenziato - è quello relativo alle opposizioni, che sono scese dal 60 al 13 per cento. Questo evidenzia la qualità dell’assistenza in rianimazione da parte di medici, infermieri, ausiliari, che dimostrano una grande sensibilità nel momento in cui chiedono ai familiari, alla morte di un parente, se sia possibile donare gli organi”.
Dello stesso avviso, i direttori sanitari Picerni e Adduci, che dopo aver sottolineato “i dati in crescita relativi a donazioni e trapianti” hanno messo in evidenza “la diminuzione delle opposizioni all’espianto di organi, che denota la professionalità e la sensibilità degli operatori sanitari in momenti di grande fragilità ed emotività da parte dei parenti”.
A tal proposito, è stato messo in risalto il grande lavoro di medici, infermieri, volontari, ricordando anche il motto fatto proprio dalla dottoressa Rita Pasquariello, responsabile della Terapia intensiva post-operatoria del San Carlo di Potenza, rivolto ai parenti nel momento in chi viene chiesta la donazione di organi: “Non so a chi dono, ma so perché dono”.
“Quando si lavora in rete - ha commentato l’assessore Franconi - si ottengono i risultati. Siamo piccoli come numeri ma grande come territorio ed il nostro unico modo per avere una sanità migliore è lavorare in rete. In futuro raggiungeremo risultati ancora più soddisfacenti, grazie al nuovo Piano sanitario in via di perfezionamento. I dati sulle donazioni - ha concluso - sono importanti. Ma lo sono ancora di più quelli relativi alla diminuzione delle opposizioni alle donazioni, che denotano una grande professionalità da parte degli operatori del settore”.
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