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Martedì 18 OTTOBRE 2011
Ddl stabilità. L'edilizia sanitaria nel piano per le infrastrutture, ma non c'è certezza sui fondi
Dopo le proteste sul mancato stanziamento nel ddl stabilità del miliardo in più per l’edilizia sanitaria, il Governo ha deciso di inserire la sanità nel piano delle infrastrutture. In tutto 2,8 miliardi. Una torta da dividere però con scuola, ambiente e altri comparti. Ecco il testo.
Dopo le forti proteste per la cancellazione dalla legge di stabilità 2012-2014 del miliardo di euro destinato ad incrementare il piano di edilizia sanitaria (ex art.20/1988), nel testo finale del ddl in viaggio verso il Senato, il ministero dell'Economia ha deciso di inserire l'edilizia sanitaria tra le voci destinatarie dei finanziamenti per le infrastrutture. In tutto 2,8 miliardi di euro dei quali, al momento, non è dato sapere quanti andranno effettivamente alla sanità che si dovrà contendere il fondo con la scuola, l'ambiente e altri comparti.
Gli interventi e i finanziamenti specifici saranno infatti oggetto di un successivo decreto del ministero dell'Economia di concerto con i ministri interessati al singolo intervento.
Per quanto riguarda invece il miliardo di euro in più previsto dal Patto per la salute 2009, per portare da 23 a 24 miliardi l'ammontare del fondo straordinario per l'ediliza sanitaria, non c'è stato niente da fare. Il nuovo testo del ddl stabilità conferma l'assenza di quello stanziamento.
Ecco comunque il nuovo testo dell'art. 5, comma, 3 del ddl Stabilità con l'aggiunta dell'edilizia sanitaria nel piano per le infrastrutture:
3. Al Fondo per lo sviluppo e la coesione è assegnata una dotazione finanziaria di 2.800 milioni per l’anno 2015 per il periodo di programmazione 2014-2020, da destinare prioritariamente alla prosecuzione di interventi indifferibili infrastrutturali, nonché per la messa in sicurezza di edifici scolastici, per l’edilizia sanitaria, per il dissesto idrogeologico e per interventi a favore delle imprese sulla base di titoli giuridici perfezionati alla data del 30 settembre 2011, già previsti nell’ambito dei programmi nazionali per il periodo 2007-2013. I predetti interventi sono individuati con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze di concerto con il Ministro delegato per la politica di coesione economica, sociale e territoriale, su proposta del Ministro interessato al singolo intervento.
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