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Giovedì 14 DICEMBRE 2017
Il Caso. Biotestamento: i medici cattolici di Milano promuovono la nuova legge: “Testo frutto di un onorevole compromesso”
L’Associazione dei medici cattolici si spacca: i vertici nazionali bocciano la nuova legge ma la sezione milanese la approva. "La legge, frutto di un onorevole compromesso, rispetta i dettami della Costituzione e la carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (diritto alla vita e alla salute) e
rispetta l'autonomia decisionale del malato e al contempo l'autonomia professionale e responsabilità del medico". In serata la replica dei vertici nazionali: "La sezione di Milano è marginale"
I Medici cattolici di Milano "salutano con favore la norma sul biotestamento approvata oggi dal Parlamento" e osservano che "la mediazione trovata a livello parlamentare risponde in più parti al documento promosso da A.M.C.I. Milano sul tema disposizioni anticipate pubblicato nel 2009 anche sul tema alimentazione/idratazione”
Una presa di posizione, quella dei medici cattolici milanesi, in netto contrasto con quella espressa dall’Associazione nazionale che ha manifestato “rammarico e contrarietà” per la nuova legge.
Per la sezione milanese dell’Associazione, invece, "la legge, frutto di un onorevole compromesso, rispetta i dettami della Costituzione e la carta
dei diritti fondamentali dell'Unione europea (diritto alla vita e alla salute) e rispetta l'autonomia decisionale del malato e al contempo l'autonomia professionale e responsabilità del medico".
Inoltre, si legge sempre in una nota dei medici cattolici milanesi, "valorizza la relazione di cura nella forte alleanza terapeutica medico-paziente e familiari, attraverso decisioni partecipate nella pianificazione delle cure. Garantisce la libertà del malato nella sua fragilità per non sentirsi abbandonato, né oggetto di un'applicazione rigida e impersonale di schemi terapeutici inadeguati o sproporzionati".
E infine la legge, "dice un no chiaro all'eutanasia e va ben oltre l'accanimento terapeutico”, sottolinea il presidente Alberto Cozzi che spiega come “l'obiezione del medico non si pone perché il medico può disattendere le DAT quando sono palesemente incongrue".
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