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Giovedì 14 DICEMBRE 2017
Allarme alimentazione per pazienti oncologici: 20/30% muore per conseguenze malnutrizione. Siglato accordo in Stato-Regioni su nuove linee di indirizzo
Le Linee di indirizzo hanno come obiettivi definire lo screening nutrizionale e i bisogni specifici durante il percorso terapeutico, presentare ii modello per la risposta organizzativa attraverso un percorso integrato, associato al trattamento oncologico dal primo accesso ai servizi (ospedale e day surgery, reti territoriali, continuità assistenziale Mmg e Pls, assistenza domiciliare, nutrizione artificiale), applicando anche approcci innovativi (quali i rapporti tra terapia oncologica e microbioma), descrivere la formazione e informazione agli operatori sanitari. L'ACCORDO.
Tra i pazienti neoplastici che perdono peso corporeo, il 20-30% muore per le conseguenze dirette ed indirette della malnutrizione. Frequenza e gravità della perdita di peso variano a seconda del tipo di tumore: l' 80% dei pazienti con neoplasia del tratto gastrointestinale superiore ed il 60% di quelli con neoplasia polmonare presentano perdita di peso gia al momenta della diagnosi. Inoltre, perdita di peso si verifica nel 72% delle ncoplasie pancreatiche, nel 69% delle neoplasie esofagee, net 67% delle neoplasie gastriche, nel 57% dei tumori dcl distretto testa-collo, nel 34% dclle neoplasie del colon retto, nel 31% dei casi di linfoma non-Hodgking.
Per evitare queste situazioni sono state approvate in Stato-Regioni le Linee di indirizzo percorsi nutrizionali nei pazienti oncologici che hanno come obiettivi:
• definire lo screening nutrizionale (validate per la valutazione dello stato nutrizionale) e i bisogni specifici in ambito nutrizione alla diagnosi, durante il percorso terapeutico, al follow up e per la prevenzione terziaria;
• presentare ii modello per la risposta organizzativa attraverso un percorso integrato che permetta lo svolgimento di un programma nutrizionale personalizzato e associato al trattamento oncologico sin dal primo accesso ai servizi (ospedale e day surgery, reti territoriali, continuità assistenziale Mmg e Pls, assistenza domiciliare, nutrizione artificiale), applicando anche approcci innovativi (quali i rapporti tra terapia oncologica e microbioma);
•descrivere la formazione ed informazione agli operatori sanitari.
Gli effetti attesi di queste raccomandazioni sono di ridurre le complicanze mediche, conseguenti alla malnutrizione e di facilitare il recupero dello stato nutrizionale e della salute fisica, che costituiscono tappe essenziali nel processo di guarigione.
E' necessario che ogni paziente sia valutato nei diversi momenti del percorso diagnostico e terapeutico per cercare di ottimizzare lo stato di nutrizione e per migliorare la sua qualità della vita, già compromessa dalla patologia oncologica. Quindi la valutazione dello stato nutrizionale deve essere effettuata in tutti i pazienti al momento della diagnosi e ripetuta ad intervalli predefiniti.
Anche nel caso di un'iniziale assenza di modificazioni dello stato nutrizionale, è importante un attento controllo poiché tale condizione può essere modificata dagli effetti secondari delle terapie e/o dall'evoluzione della malattia.
Una valutazione tempestiva dello stato nutrizionale è necessaria per evidenziare le alterazioni in fase precoce, con lo scopo di aumentare l'efficacia degli interventi terapeutici.
La valutazione dello stato nutrizionale è un processo multimodale, basato sulla storia clinica, sui trattamenti effettuati e in corso, sulla presenza di sintomi non controllati, sulla rilevazione dei parametri antropometrici e su test di laboratorio.
Attraverso un corretto screening nutrizionale si possono identificare, in maniera rapida, quei pazienti con caratteristiche comunemente associate a problematiche nutrizionali, che devono essere sottoposti ad una valutazione globale dello stato nutrizionale.
Valutazione dello stato nutrizionale.
I pazienti oncologici, indipendentemente dallo stadio della propria malattia (iniziale o avanzata), devono ricevere una immediata valutazione dello stato nutrizionale come parte integrante e non eludibile del percorso diagnostico. La valutazione dello stato nutrizionale, basata sulla stretta interazione tra medici esperti in nutrizione clinica e gli specialisti coinvolti nel trattamento della singola patologia neoplastica, che avranno condiviso gli strumenti di misura più idonei per ciascuna patologia oncologica, dovrà essere riportata in maniera esplicita nella documentazione clinica, spiegata esaurientemente al paziente e ai suoi familiari e comunicata al Mmg. Attenzione dovrà essere posta nella valutazione della necessita di un eventuale sostegno psicologico del paziente e della sua famiglia.
Definizione de! piano nutrizionale
Riconosciuto e misurato l'eventuale deficit nutrizionale, stabilite le cause della malnutrizione e le eventuali patologie concomitanti che possano incidere negativamente, si dovrà stilare, attraverso modalità condivise, uno specifico piano di intervento, definendo il tipo di supporto nutrizionale necessario, le modalità di somministrazione, gli eventuali altri specialisti da coinvolgere, gli accertamenti ancora necessari, i presidi da utilizzare per il sostegno nutrizionale e i tempi di verifica del conseguimento dei risultati programmati, in modo da definire la tempistica delle successive rivalutazioni clinico-strumentali e di laboratorio, oltre che l'identificazione delle terapie volte a controllare le eventuali patologie concomitanti.
In caso di sovrappeso con significative ripercussioni sulle possibilità terapeutiche, si dovranno istituire i necessari correttivi.
Programmazione del follow-up specifico
Al termine della prima visita, si dovranno identificare le modalità e i tempi di verifica dei risultati dell'intervento nutrizionale collegialmente proposto, condividendo ii percorso con il Mmg e, in caso di necessita, con il responsabile dell'assistenza domiciliare per le necessarie integrazioni operative a livello domiciliare o attraverso strutture territoriali competenti.
Obiettivo misurabile di questa prima fase di intervento e rappresentato dalla riduzione della perdita di peso e della sarcopenia (perdita di massa muscolare) , dal miglioramento della qualità della vita e dalle variazioni delle condizioni cliniche prima dell'intervento primario (medico, chirurgico o radioterapico) sulla malattia oncologica.
La creazione di Reti territoriali per la nutrizione clinica (eventualmente all'interno di percorsi assistenziali già disponibili a livello regionale) consente di migliorare l'accesso, promuovere l'attivazione e l'integrazione con le reti già esistenti della terapia del dolore e delle cure palliative, garantendo ai pazienti risposte assistenziali su base regionale e in modo uniforme su tutto ii territorio nazionale, con una migliore utilizzazione delle risorse economiche disponibili.
La definizione dei compiti delle diverse figure professionali coinvolte, insieme al Mmg e al Pls, coinvolti anche per garantire continuità assistenziale ospedale-territorio, in questo processo di integrazione terapeutica rende evidente l'elevato livello di complessità organizzativa:
• il medico nutrizionista definisce ii piano nutrizionale e ne cura l'aggiornamento continuo attraverso la verifica periodica delle condizioni del paziente;
• iI personale dietista collabora alla stesura del piano nutrizionale, valuta lo stato nutrizionale del paziente e ne controlla l'aderenza al programma individualizzato;
• l' infermiere territoriale completa I'addestramento deIle persone addette alla cura del paziente, iniziato in ambito ospedaliero, attua la terapia nutrizionale prescritta secondo protocolli validati, gestisce i presidi, controlla gli accessi enterali e parenterali, previene le complicanze locali, controllandone il trattamento, compila la cartella infermieristica e cura la tenuta della cartella clinica a livello domiciliare;
• iI farmacista collabora con ii medico nutrizionista alla definizione delle formule nutrizionali personalizzate, fornisce le miscele, i presidi e le attrezzature necessarie e svolge una funzione di farmacovigilanza;
• potrà essere necessaria la presenza di psicologi o altre figure professionali idonee, capaci di collaborare a superare le grandi difficolta di questa specifica area assistenziale.
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