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Martedì 12 DICEMBRE 2017
Cgil a De Luca: “Ci aspettavamo un decisivo cambio di marcia”. La replica del Givernatore: “Non posso usare il lanciafiamme”

Il botta e risposta in occasione di un convegno promosso da Fp Cgil e Cgil Campania sui dieci anni dei piano di rientro. Agli operatori che contestavano lo contestavano, il governatore ha replicato: “Io sputo sangue dalla mattina alla notte. Per i giorni passati, se c’è qualcuno che ha sbagliato siete voi, non io”. “Lo so bene che ci sono ancora farabutti e sacche di potere. Stiamo spostando i dirigenti responsabili di questa situazione. Ma non posso usare il lanciafiamme”.

“Da oggi in poi nessuno ci farà sconti. Ognuno sarà valutato sulla base del lavoro che fa e non per i suoi padrini politici. Stiamo procedendo al ricambio dei dirigenti. Non posso usare il lanciafiamme”. È quanto ha detto il governatore Vincenzo De Luca ieri nel corso del suo intervento al convegno promosso da Fp Cgil e Cgil Campania sui dieci anni del piano di rientro in sanità.

Il botta e risposta tra il governatore e la platea è stato caratterizzato anche da momenti piuttosto accesi. “O facciamo persone serie o facciamo propaganda”, ha detto De Luca, proseguendo: “Io sputo sangue dalla mattina alla notte. Per i giorni passati, se c’è qualcuno che ha sbagliato siete voi, non io. Perché per la prima volta abbiamo adottato procedure trasparenti e pubbliche anche per prendere lavoratori precari. Questa è la verità, va bene? Io clienti non ne ho”, ha detto il presidente della Regione.

Rispondendo ad alcuni operatori del settore che contestavano l’operato della Regione e sollecitavano un ricambio dei dirigenti, De Luca ha risposto: “Siamo in una condizione difficile, che ci ha fatto coprire di disprezzo da parte del ministero dell’Economia e della Salute. Ci consideravano pezzenti, ladri, cialtroni e incapaci. Adesso stiamo facendo un lavoro di rinnovamento radicale”.  “Lo so bene che ci sono ancora farabutti e sacche di potere. Stiamo spostando i dirigenti che sono stati responsabili di questa situazione. Ma non posso usare il lanciafiamme. Stiamo ripulendo tutte le aree di clienteli e di parassiti. Ma ci vorrà un po’ di tempo, perché interveniamo su migliaia di persone e non si fa con la bacchetta magica”, ha detto ancora De Luca in uno dei suoi passaggi.

Nel suo intervento, il segretario generale della Cgil Campania, Giuseppe Spadaro, ha evidenziato come “una sanità pubblica che non permette a più di 10 milioni di cittadini di poterne fruire o di ricorrervi con enormi difficoltà, è un sistema da rilanciare, per difendere le grandi potenzialità democratiche che aveva lo spirito originario della riforma”.

 “Pur con le perplessità che avevamo per un nuovo commissariamento - ha aggiunto Spadaro - essendo la Cgil da sempre contraria, ci aspettavamo e ancora ci aspettiamo un decisivo cambio di marcia, sia nella progettualità, ma ancora di più nel sistema delle relazioni”.

“Infatti – ha proseguito il sindacalista - ai primi di agosto come segreterie confederali abbiamo, assieme a Cisl e Uil, posto all’attenzione del Presidente De Luca alcuni dei punti più rilevanti delle nostre rivendicazioni degli ultimi anni: lo sblocco immediato del turn-over e la stabilizzazione dei precari, la riorganizzazione della rete di emergenza-urgenza, la riorganizzazione territoriale, della medicina di base e della specialistica ambulatoriale, la riduzione delle liste d’attesa, la definizione del sistema socio-sanitario integrato, il riequilibrio del rapporto tra pubblico e privato accreditato con la necessità di una legge regionale sugli accreditamenti che impedisca il dumping contrattuale e definisca regole certe, l’erogazione dell’ una tantum ai lavoratori della sanità privata attraverso un tavolo triangolare”.

“Il confronto, che abbiamo giudicato positivo anche nel merito dei problemi affrontati - ha concluso Spadaro – doveva continuare con i relativi tavoli tematici per arrivare alla definizione di alcuni importanti atti che la Regione si impegnava a formalizzare nel prossimo futuro. Purtroppo, il coinvolgimento che pensavamo certo, seppure più volte unitariamente sollecitato, non c’è stato”.

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