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Martedì 18 OTTOBRE 2011
Farmacie. Stival (Omnisalus): “Il farmacista non è un promoter alle vendite e il suo ruolo non va snaturato”

Il presidente dell’Associazione delle Parafarmacie Omnisalus interviene nel dibattito sulla creazione di farmacie non convenzionate: “Per alcuni è una nuova opportunità di guadagno, ma queste persone dimenticano totalmente le funzioni essenziali del farmacista”.

La proposta di creare una farmacia “non convenzionata” nella quale il farmacista potrebbe dispensare alcuni farmaci prescrivibili ha dato vita a un ampio dibattito. Nel quale, a volte, interpretazioni avventate potrebbero far emergere una visione del tutto  fuorviante del ruolo e della funzione del farmacista. Ne è convinto Giancarlo Stival, presidente dell’Associazione delle Parafarmacie Omnisalus, secondo il quale, le altre associazioni rappresentative delle parafarmacie mal si collocano in questo dibattito. Le loro posizioni, infatti, spesso si richiamano a quelle della Grande Distribuzione Organizzata  che non ha alcuna intenzione di preservare (come peraltro è caratteristica della logica di mercato) una professione. O se lo fa si richiama alla convenienza di uno specifico momento. Tutto ciò mal si adatta alla funzione del farmacista e al suo compito di fornire un buon consiglio di assistenza sanitaria. Le logiche della Gdo, al contrario, osserva ancora Stival “sono portate a considerare solo gli aspetti  ultimi del buon consiglio”, trasformandolo  in molti casi in pubblicità – a volte ingannevole – che essa stessa indica come “vera indicazione del farmacista al di fuori della  farmacia”.
Una visione essenzialmente economicistica che riduce e sminuisce “le funzioni essenziali del farmacista” e, appunto, finisce con il coincidere con gli interessi – quelli del “farmaco dentro il carrello”  della Gdo afferma Stival.  Né vale, in questo senso, continuare a battere la grancassa del farmaco di fascia C che, secondo il presidente di Omnisalus vorrebbe dire soltanto “aggiungere un farmaco in più a quelli dispensabili non cambiando affatto la nostra posizione”.
Se la mancanza di chiarezza e trasparenza volesse soltanto far diventare preminente l’idea che la categoria dei farmacisti non sia in grado di stare al passo con il mercato, Stival replica: “È vero ma noi siamo farmacisti, non venditori di scatolette in promozione. E non dobiamo essere considerati alla stregua di distributori automatici Ridurre solo a questo il nostro ruolo – mettendo nel dimenticatoio l’impegnativo percorso formativo universitario di un’intera categoria – finisce con l’avvalorare una visione qualunquistica che si riflette negativamente sulla nostra attività, appiattendo le nostre competenze e chiamandoci a fornire risposte generica alla richiesta di salute che ciascun paziente porta con sé”. “Chiediamo quindi chiarezza alla categoria (Fofi e Federfarma ma anche al Governo) per porre la parola fine a questa speculazione e ribadire una volta per tutte chi sia e quale funzione debba svolgere il farmacista, ovunque esso operi”.

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