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Martedì 05 DICEMBRE 2017
Due “Bollini rosa” di Onda assegnati al Centro di Senologia dell’Ospedale de’ Lellis di Rieti
Tre i criteri di valutazione con cui sono stati giudicati gli ospedali candidati: la presenza di aree specialistiche di maggior rilievo clinico ed epidemiologico per la popolazione femminile, l’appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e l’offerta di servizi rivolti all’accoglienza e presa in carico della paziente, come la telemedicina, la mediazione culturale, l’assistenza sociale
Il Centro di Senologia dell’Ospedale de’ Lellis di Rieti ha ricevuto oggi da Onda, Osservatorio Nazionale sulla salute della donna, 2 Bollini Rosa sulla base di una scala da uno a tre, per il biennio 2018-2019,per gli obiettivi raggiunti nel percorso senologico. L’Unità di senologia, centro regionale carcinoma mammario, è tra le eccellenze dell’Ospedale provinciale di Rieti.
L’ambito riconoscimento è stato ritirato questa mattina a Roma, presso la sede del Ministero della Salute, dal referente aziendale Fabrizio Liberati. I Bollini Rosa sono il riconoscimento che Onda, da sempre impegnata sul fronte della promozione della medicina di genere, attribuisce dal 2007 agli ospedali attenti alla salute femminile e che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie delle donne.
La valutazione delle strutture ospedaliere italiane e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura compilato a maggio 2017, composto da oltre 300 domande suddivise in 16 aree specialistiche e validato da un apposito Advisory Board multidisciplinare. Un’apposita commissione multidisciplinare, presieduta da Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, ha validato i bollini conseguiti dagli ospedali nella candidatura considerando gli elementi qualitativi di particolare rilevanza e il risultato ottenuto nelle diverse aree specialistiche presentate.
Tre i criteri di valutazione con cui sono stati giudicati gli ospedali candidati: la presenza di aree specialistiche di maggior rilievo clinico ed epidemiologico per la popolazione femminile, l’appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e l’offerta di servizi rivolti all’accoglienza e presa in carico della paziente, come la telemedicina, la mediazione culturale, l’assistenza sociale.
“Sono soddisfatta per il risultato raggiunto - spiega il Direttore Generale della Asl di Rieti Marinella D’Innocenzo -. Finalmente questa Azienda è riuscita a far emergere l’alta competenza specialistica coniugata all’attenzione alla paziente e al suo benessere complessivo declinata al femminile. Un lavoro silenzioso ma instancabile, che in questi anni nessuno mai aveva realmente valorizzato e promosso”.
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