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Lunedì 27 NOVEMBRE 2017
Soccorritori ex Croce Rossa. Fials: “Vanno assorbiti nelle Asl”
Si tratta di operatori che – sottolinea ilo sindacato - ancora oggi, in diversi casi, si trovano impropriamente presso la sede E. S. a C.R.I. (a Roma) in attesa di essere collocati a livello regionale come previsto dalla normativa legislativa.
Sul processo di mobilità in corso del personale ex Croce Rossa Italiana (professionisti, militari ed autisti soccorritori), si è aperto un confronto al Ministero della Funzione Pubblica, con la presenza, anche, del Ministero dell’Economia e delle Finanze, del Ministero della Difesa, dell’Ente Strumentale alla Croce Rossa Italiana, della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e delle Organizzazioni Sindacali.
Ne dà notizia una nota il Segretario Generale della FIALS, Giuseppe Carbone, nella quale afferma che la propria organizzazione sindacale ha esposto e richiesto la risoluzione immediata delle problematiche relative alla mobilità in atto, del personale ex E. S. a C.R.I., verso le Regioni, dopo il varo della legge di stabilità del 2016.
“Il processo di riordino, dichiara Carbone, a seguito della privatizzazione della Croce Rossa, che concretamente parte dal 2014, con la creazione di un Associazione della Croce Rossa Italiana (privata) e della nascita dell'Ente liquidatorio "Ente Strumentale alla Croce Rossa Italiana", che rimarrà a regime sino al 2018, prevede la messa in mobilità di tutto il personale di Croce Rossa”.
Una mobilità che interessa, su scala nazionale, oltre 4 mila dipendenti della ex Croce Rossa pubblica (E. S. a C.R.I.) tra personale militare, e i civili con profilo di amministrativo, medici, infermieri, biologi, e soccorritori.
“La FIALS, spiega Carbone, ha posto sul tavolo negoziale ministeriale la necessità di riaprire il processo di assorbimento, da parte delle Regioni e nelle diverse Aziende Sanitarie, dei “soccorritori” che ancora oggi, in diversi casi, si trovano, impropriamente, presso la sede E. S. a C.R.I. (a Roma) in attesa di essere collocati a livello regionale come previsto dalla normativa legislativa”.
“Operatori, denuncia Carbone, che attendono, anche, il processo di stabilizzazione stante anche l’applicazione di sentenze a fronte della finanziaria 2006”.
“Rimane impensabile, sottolinea il Segretario Generale della FIALS, che questi operatori debbano continuare a farsi carico delle spese di viaggio e di affitto in attesa che le Regioni “riaprano” le procedure di assorbimento”.
“La FIALS ha affermato Carbone, ha richiesto che il Ministero della Funzione Pubblica impegnasse l’E.S. a C.R.I. a fornire i dati utili circa il numero dei soccorritori, distinti per regioni, in attesa di procedure di assorbimento e di stabilizzazione”.
“Nel merito delle altre problematiche del personale ex E. S. a C.R.I, la FIALS, ha proseguito Carbone, ha sostenuto presso il Ministero della Funzione Pubblica una definizione di linee guida, da valere a livello nazionale, sulla corresponsione dei trattamenti di fine rapporto di lavoro, sugli assegni ad personam, sulle ''indennità di natura fissa e continuativa'’ e sull’inquadramento degli stessi soccorritori e “soccorritori senior” stante che lo stesso Ministero rimanda, da sempre, ad altri imprecisati livelli la problematica”.
“In ultimo, conclude Carbone, è stato sollecitato il Dipartimento Funzione Pubblica a farsi promotore di ulteriore incontro tra le Parti, a breve e prima della stipula del nuovo contratto nazionale di lavoro per il personale del comparto sanità, per definire l’inquadramento retributivo e categoriale dei Soccorritori, già transitati e da transitare nei sistemi regionali sanitari, stante l’attuale diversità di collocazione che merita, invece, un inquadramento unico ed univoco”.
Sottolinea infine Carbone che questi lavoratori “svolgono attività ad elevato rischio biologico e professionale legato alla prestazione di interventi in situazioni “non protette” sul versante extra-ospedaliero ed alla guida in emergenza e che, a causa dell’assenza di riconoscimento di una “figura professionale dell’autista-soccorritore” a livello nazionale, queste procedure di mobilità risultano ancora più complesse”.
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