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Giovedì 23 NOVEMBRE 2017
Contratti. “Non ci sono i soldi”, e così si vogliono togliere i diritti conquistati con anni di lotta
Gentile Direttore,
la classe C è tornata il 20 novembre a scuola. L’Aran ha dato nuove bozze, riguardo alla prima parte del Ccnl Sanità e cioè quella connessa agli Istituti del Rapporto di Lavoro. I documenti sviluppano solo in parte quanto anticipato nella “scaletta disposizioni”: il primo riguarda la costituzione del rapporto di lavoro e il secondo le ferie e festività e le varie tipologie di permessi, comunicando che sono in lavorazione altre bozze che si riferiscono alle forme di lavoro flessibile e alle tipologie di assenze mancanti.
La riunione si é svolta nella stessa modalità degli incontri precedenti, dove si continua a richiedere compiti con temi di valutazione su linee già definite dal Governo. Alcuni sindacati hanno espresso forti perplessità, altri si sono detti favorevoli. Sono state fornite delle valutazioni in attesa di consegnare osservazioni al proseguimento dei compiti richiesti .
Se vengono proposte delle migliorie, segnalando la mancanza di alcune parti, la risposta da parte dell’Aran è: “Non ci sono soldi”. Un libro, “storia infinita”, una metafora intesa come strumento per cambiare il mondo lavorativo, libro capace di far volare la fantasia, ma che va a togliere tutti i diritti conquistati con anni di lotta dai nostri padri.
Si parla;
• di ridurre le ferie (di due giorni) per i neoassunti;
• ferie non godute nel corso dell'anno di riferimento, da fruire entro 6 mesi
• istituire un monte ore limitato di permessi per visite, terapie, prestazioni specialistiche ed esami diagnostici.
• introduzione della “valutazione di opportunità e convenienza” dell'Azienda a fronte della domanda di ricostituzione del rapporto di lavoro
• Malattia “tassa sulla malattia”
Ciò può tradursi in un vero attacco al diritto alla salute e alle cure. Infatti, le lavoratrici e i lavoratori, una volta esaurito il “monte ore” saranno costretti a utilizzare esclusivamente le ferie per qualunque visita medica o esame diagnostico prescritto dal medico indipendentemente dalla gravità della patologia, un peggioramento delle condizioni lavorative.
Non si comprende l’atteggiamento di alcuni sindacati, se intendono arrivare alla chiusura del contratto con una dichiarazione d’intenti con proprie proposte, o il Governo arrivare a chiudere il contratto prima delle votazioni così com’è.
Sulla questione dell’area socio sanitaria, l’Aran sta valutando la questione, poiché, “è venuto a mancare il consenso e la maggioranza di alcune organizzazioni sindacali”. Solamente la Fials e CSE mantengono il consenso sulla questione dell’area sociosanitaria come proposto in tutti questi anni dal Migep e dal Sindacato nascente Human caring.
Rifiutiamo questo modus operandi e riteniamo importante alzare il livello dei diritti che non sono privilegi ma premesse per dare dignità a tutti i professionisti del Settore, che a fronte di responsabilità crescenti, di rischi professionali, di disagi organizzativi e turni massacranti a causa della carenza organica, percepiscono indennità ormai ridicole.
Angelo Minghetti
Federazione Nazionale Migep
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