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Giovedì 16 NOVEMBRE 2017
Dieta Mediterranea di profilo italiano. Una risorsa e una opportunità promossa sempre più anche in Europa da medici e Asl

L’Europa ha svolto e svolge un ruolo di grande importanza promuovendo e finanziando in maniera selettiva progetti, anche di ricerca sul campo, di alto livello e affidabilità scientifica, affiancata da alcune grandi Società scientifiche. I Cuochi, in Italia e in Europa, divengono sempre più i protagonisti di azioni che includono la selezione delle eccellenze dei prodotti e la pubblicizzazione di pietanze.

Le Aziende Sanitarie Italiane e Federsanità ANCI hanno contribuito con numerosi e capillari interventi alla promozione di una alimentazione più sana di profilo mediterraneo, affiancandosi alle attività del Ministero della Salute. Come in altri Paesi Europei tali attività hanno avuto un forte impatto sul marketing dei rispettivi prodotti nazionali. L’Europa ha svolto e svolge un ruolo di grande importanza promuovendo e finanziando in maniera selettiva progetti, anche di ricerca sul campo, di alto livello e affidabilità scientifica, affiancata da alcune grandi Società scientifiche.

La European Medical Association (EMA), nel suo congresso annuale a Londra, 20-21 novembre 2017, riproporrà in chiave attuale la tematica della qualità della alimentazione e degli stili di vita in salute e malattia. Ciò verrà presentato anche alla luce delle nuove ricerche e applicazioni in ambito di nutrigenomica e di microbiomica, basandosi sulle maggiori evidenze accreditate.

Secondo l’EMA la Dieta Mediterranea è tuttora il profilo nutrizionale più validato da studi epidemiologici e clinici, con benefici dimostrati in diverse condizioni di malattia. Nella definizione dell’UNESCO, ha proclamato la Dieta Mediterranea Patrimonio immateriale dell’Umanità in quanto coinvolge una serie di abilità, conoscenze, rituali, simboli e tradizioni concernenti le coltivazioni, i raccolti agricoli, la pesca, l'allevamento degli animali, la conservazione, la lavorazione, la cottura e particolarmente la condivisione e il consumo degli alimenti. Per EMA l’effetto finale è uno stile di vita salutare di cui la alimentazione di profilo mediterraneo è una componente fondamentale e comunque la più studiata.

La European Medical Association, negli ultimi trent’anni, ha ribadito la centralità della collaborazione professionale dei medici con i dietisti, che sono i veri esperti della appropriatezza di alimenti, cibi e pietanze nelle differenti età della vita, in salute e malattia, e in varie attività di lavoro e di diporto; ugualmente ha riconosciuto che i cuochi professionisti sono la componente operativa di tradizione, innovazione e attrazione. La centralità del medico nella definizione di qualità e appropriatezza delle indicazioni da sviluppare con dietista e cuoco per una sana alimentazione non può essere surrogata da prospettive antropologiche o di marketing con limitata expertise clinica e scientifica. Nei prossimi giorni, 19-21 novembre 2017, la Federazione dei Cuochi Italiani tiene a Napoli il suo congresso nazionale.

A livello internazionale l'UNESCO, che sottolinea come il riferimento geografico della Dieta Mediterranea sia ai Paesi del bacino mediterraneo e alla loro identità e continuità culturale, ha contestualmente dichiarato patrimonio culturale dell’umanità la gastronomia francese e alcune pratiche gastronomiche portoghesi, giapponesi o africane. Ciò non può generare confusione. L’Europa, infatti, ben diversamente, e su basi mediche e scientifiche, ha promosso in maniera decisa valide strategie per innescare un processo vantaggioso nei comportamenti alimentari già in età infantile (frutta e verdura nelle scuole).
 
Promuove decisamente, e con non poche resistenze, la produzione di alimenti di qualità anche organolettica assai elevata e con la garanzia della sicurezza con direttive e adeguamenti dei regolamenti nazionali. L’Italia, con la sua rete di sicurezza e di controllo della catena di qualità degli alimenti, di cui è parte integrante l’Istituto Superiore di Sanità, ha dato e continua a dare alcuni tra i contributi più importanti anche nella ricerca e nel controllo veterinario e nella studio e sorveglianza dei terreni e delle acque.

La sostenibilità di questa strategia deve avvantaggiarsi, secondo l’EMA, della expertise dei cuochi: questa va ben oltre il cliché di chef eccellenti per una platea di gourmet raffinati. I Cuochi, in Italia e in Europa, divengono sempre più i protagonisti di azioni che includono la selezione delle eccellenze dei prodotti di base e il mantenimento, la creazione e la pubblicizzazione di pietanze e di sequenze coordinate di portate, e la loro promozione come modello che viene replicato ed imitato.

L’attività capillare della Federazione Italiana Cuochi, secondo l’EMA, è un riferimento in Europa perché è da tempo lungo questa linea, con effetti futuri potenzialmente sempre più importanti nei vari settori. Il merito e le opportunità per la salute che forniscono gli ottimi standard gastronomici e l’eccellenza delle loro espressioni, sono realizzabili al meglio valorizzando il lavoro e l’arte dei Cuochi in comunità – scuole, aziende, grande ristorazione anche turistica in città d’arte. Le strategie attuate per promuovere stili di vita salutari specie a livello giovanile, sono incentivate dai Comuni e dalle reti delle aziende sanitarie Italiane, che hanno una coordinata capacità di intervento sul territorio.
 
Guglielmo Trovato
Federsanità ANCI

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