quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Martedì 14 NOVEMBRE 2017
Ipotermia. Nel 76% degli ospedali di Marche, Abruzzo e Molise la temperatura dei pazienti non viene mai misurata prima dell’ingresso in sala operatoria
E il 76% delle strutture non ha un protocollo specifico per la prevenzione dell’ipotermia. Ha fatto tappa a San Benedetto del Tronto la campagna di sensibilizzazione “chirurgia senza brivido” organizzata da Siaarti e promossa da 3M per formare e informare sui rischi dell’ipotermia, che interessa il 50-90% dei pazienti. Nell’Area Vasta 5, San Benedetto del Tronto e Ascoli Piceno, si sta lavorando per la stesura di un protocollo per la sicurezza in sala operatoria
In quasi otto strutture su dieci di Marche, Abruzzo e Molise la temperatura corporea, prima dell’ingresso in sala operatoria, viene misurata raramente o mai. Il monitoraggio della temperatura corporea in sala operatoria viene effettuato solo 4 volte su dieci. E ancora, in quasi 8 ospedali su dieci manca all’appello un protocollo ad hoc per la prevenzione dell’ipotermia e il monitoraggio perioperatorio dei pazienti. I motivi? Non c’è interesse nella misurazione della temperatura. La pensa così quasi la metà degli operatori, eppure si tratta di un parametro molto importante per la salute dei pazienti
Ma nella realtà ospedaliera dell’Area Vasta 5, San Benedetto del Tronto ed Ascoli Piceno, si sta lavorando per la stesura di un protocollo che permetterà di essere più completi nella sicurezza in sala operatoria
È quanto emerso nel corso dell’evento sulla normotermia “Normo Days” organizzato nell’ambito della Campagna di sensibilizzazione “Chirurgia senza Brivido” che ha fatto tappa oggi a San Benedetto del Tronto, presso l’Hotel Calabresi. Un’iniziativa organizzata con il coordinamento scientifico di Siaarti, Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva e il contributo non condizionato di 3M Italia. Obiettivo: informare anestesisti, rianimatori, management della sanità e cittadini sui rischi e le possibili soluzioni dell’ipotermia, e sensibilizzare le istituzioni alla creazione di protocolli regionali.
L’ipotermia, ovvero una temperatura centrale corporea inferiore a 36.0 °C, rappresenta una complicanza comune degli interventi chirurgici: interessa tra il 50%-90% dei pazienti sottoposti sia a operazioni chirurgiche maggiori sia a procedure brevi. Un fenomeno che oltre ad arrecare disagio al paziente comporta un aumento dell’incidenza di complicazioni associate all’ipotermia inattesa quali maggiore rischio di mortalità, necessità di emotrasfusione, degenze ospedaliere più lunghe, e aumento del rischio di infezione della ferita chirurgica, con conseguente aumento dei costi per gli ospedali.
Da SIAARTI le Buone Pratiche cliniche e una survey sul tema nelle Regioni Marche, Abruzzo e Molise
Per “fotografare” la situazione italiana, in occasione della campagna, SIAARTI ha condotto una survey sulla gestione della normotermia perioperatoria, al fine di individuare lo stato dell'arte e le differenze tra le varie Regioni. Dall’indagine è emerso che nel 76% delle strutture delle tre Regioni la temperatura corporea, prima dell’ingresso in sala operatoria, viene misurata raramente o mai; solo nel 39% dei casi viene effettuato il monitoraggio della temperatura corporea in sala operatoria. Nel 76% degli Ospedali non è presente un protocollo specifico per la prevenzione dell’ipotermia e il monitoraggio perioperatorio dei pazienti. Tra le ragioni dell’assenza di monitoraggio, quasi la metà degli intervistati dichiara che non c’è interesse nella misurazione della temperatura.
“Nella realtà ospedaliera dell’Area Vasta 5: San Benedetto del Tronto ed Ascoli Piceno, in sala operatoria – spiega Tiziana Principi, Direttore servizio Anestesia e Rianimazione - Area Vasta 5 presidio Ospedaliero Madonna del Soccorso San Benedetto del Tronto – utilizziamo da tempo il riscaldamento e il controllo della temperatura intraoperatoria durante interventi di chirurgia maggiore e pediatria. Monitoraggio necessario per evitare complicanze intra e post-operatorie. Lo standard SIAARTI ci sta guidando verso la stesura di un protocollo che ci permetterà di essere più completi nella sicurezza in sala operatoria”.
“Normo Days”: da maggio fino al mese di novembre su tutto il territorio nazionale. La Campagna “Chirurgia senza Brivido” è un percorso educativo volto alla diffusione delle Buone Pratiche Cliniche di Siiarti in cui sono coinvolti Capi dipartimento, primari di Anestesia e Rianimazione, Direzione sanitaria e Risk manager. “La Siaarti è da sempre impegnata nella preparazione e divulgazione di protocolli, percorsi e linee guida adottabili in diversi setting, in cui è coinvolta la figura professionale dell’anestesista-rianimatore – ha affermato Antonio Corcione, Presidente Siaarti e primario della Uoc Anestesia Ao Dei Colli, Monaldi di Napoli – l’obiettivo di questa Campagna è fare informazione e formazione in modo da arrivare a un’omogeneità delle attività di competenza dell’anestesista su tutto il territorio nazionale. Durante un intervento chirurgico, se non si attua un controllo della temperatura del paziente con gli strumenti adatti, è possibile andare incontro a un’ipotermia accidentale che espone il paziente a problemi clinici rilevanti. Nonostante tutti gli anestesisti conoscono l’importanza del monitoraggio della temperatura, se andiamo a vedere la realtà italiana, purtroppo riscontriamo una situazione a macchia di leopardo e molto deficitaria. Per questo motivo Siaarti ha elaborato il documento di Buona Pratica Clinica sulla normotermia perioperatoria”.
La Campagna ha già fatto tappa a Napoli, Milano, Roma, Bari, Nuoro, Palermo, Treviso, Torino, Genova e Rimini.
© RIPRODUZIONE RISERVATA