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Giovedì 09 NOVEMBRE 2017
Milano. Inaugurato nuovo hospice oncologico al Sacco
L’intervento realizzato con fondi raccolti dall’associazione Cancro Primo Aiuto. Gallera: “Regione impegnata ad accompagnare i pazienti nei momenti più dolorosi. Siamo i primi ed unici in Italia ad aver realizzato una Rete omogenea e articolata per le cure palliative che opera, con equipe composte da personale medico, infermieristico e volontari, sia nelle strutture residenziali socio-sanitarie che presso al domicilio del paziente”.
“Accompagnare e prendersi cura del paziente nella sua totalità, soprattutto nei momenti più dolorosi del fine vita, è una grande battaglia di civiltà e rientra negli obiettivi della nostra riforma sanitaria. Grazie al contributo di 600.000 euro che Cancro Primo Aiuto è riuscita a raccogliere attraverso la sua straordinaria capacità di coinvolgere e sensibilizzare i mecenati del bene, oggi i pazienti oncologici dell’ospedale Sacco avranno a disposizione un hospice dove ricevere l’assistenza e il calore umano di cui hanno bisogno. Un’ennesima testimonianza del grande valore di questa associazione che Regione Lombardia è orgogliosa di avere al proprio fianco”. Lo ha detto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, inaugurando, ieri a Milano, il nuovo hospice dell’ospedale Sacco, realizzato attraverso la ristrutturazione del Padiglione 21, compiuta con fondi raccolti dall’associazione Cancro Primo Aiuto.
“La Lombardia - ha ricordato l’assessore – è la prima e unica Regione ad aver realizzato una Rete omogenea e articolata per le cure palliative che opera, con equipe composte da personale medico, infermieristico e volontari, sia all’interno di strutture residenziali socio-sanitarie, come questo hospice, che presso il domicilio del paziente”.
“Una Rete - ha concluso Gallera - sulla quale si è compiuto un grande lavoro negli ultimi anni, soprattutto sul fronte della formazione del personale, finalizzata a una gestione e assistenza altamente professionale e sensibile ai pazienti che vivono momenti di grande sofferenza”.
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