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Venerdì 03 NOVEMBRE 2017
Rete interaziendale Milano materno-infantile. Gallera: “Realizzato un altro obiettivo della riforma. Esperienza da estendere”
La Rete interaziendale materno infantile dell’area metropolitana di Milano vede collaborare circa 450 professionisti per una presa in carico più efficiente, proattiva e sostenibile. L’intenzione dell’assessore è “provare a estendere alle altre aree della Lombardia questo modello. Creeremo un Tavolo istituzionale che possa fare tesoro di questo grande lavoro e possa replicarlo su tutto il territorio”.
“La riforma del sistema sociosanitario lombardo che ha come focus la presa in carico dei pazienti cronici ha anche previsto e introdotto con successo un nuovo approccio di cura anche nell'area materno infantile. La Rete interaziendale materno infantile dell'area metropolitana di Milano che mette che vede collaborare insieme circa 450 professionisti per una presa in carico più efficiente, proattiva e sostenibile del paziente rappresenta un'altra scommessa della nostra legge di riforma. Ringrazio tutti questi specialisti che con grande dedizione hanno lavorato alla realizzazione di questo grande progetto”. Lo ha detto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera durante il suo intervento al workshop che si è tenuto questa mattina a Palazzo Pirelli, sullo stato dell'arte e prospettive della rete Rimmi (Rete interaziendale Milano materno-infantile).
La Rete è composta da tutte le strutture (Ats Città metropolitana di Milano, Asst Fatebenefratelli Sacco, Asst Pini/Cto, Asst Grande ospedale metropolitano Niguarda, Asst Santi Paolo e Carlo, Asst Nord Milano, Fondazione Irccs Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Fondazione Irccs Istituto nazionale dei tumori, Fondazione Irccs Istituto neurologico Carlo Besta, ambulatori dei Pediatri di libera scelta), i servizi e le risorse professionali che svolgono attività di prevenzione e assistenza con attività significativa nell'area materno-infantile di Milano.
“A Milano - ha spiegato Gallera - abbiamo sempre sofferto la mancanza di un grande ospedale dei bambini, sopperita da una pluralità di eccellenze nei vari presidi ospedalieri sul territorio. Con la legge 23 abbiamo previsto la creazione di un modello di rete che potesse svolgere questa funzione di presa in carico globale del bambino e della mamma che abbiamo realizzato grazie alla collaborazione dei grandi professionisti che abbiamo nell'area metropolitana. Una collaborazione che nei prossimi mesi dovrà trovare concreta attuazione con il supporto informatico che stiamo realizzando e che metterà in comunicazione i vari nodi della rete, i reparti di degenza, i vari ambulatori specialistici ad essi collegati e la realtà territoriale”.
“L'altra scommessa che vogliamo vincere con la Rimmi - ha sottolineato l'assessore - è' quella di mettere in collegamento l'ospedale con il territorio che rappresenta una nuova modalità di fornire servizi sanitari. In questo modo riusciremo ad assicurare integrazione e coordinamento tra i diversi nodi della rete, valorizzando adeguatamente le attività territoriali in connessione con quelle ospedaliere, attraverso la condivisione di percorsi assistenziali integrati, al fine di garantire un'efficace presa in carico e continuità assistenziale. Elemento indispensabile nella programmazione e valutazione dei percorsi è la partecipazione attiva dei fruitori finali ovvero genitori, ragazzi e associazioni di volontariato”.
“ Nelle prossime settimane - ha quindi annunciato Gallera - vorrei provare a estendere alle altre aree della Lombardia questo modello. Creeremo un Tavolo istituzionale che possa fare tesoro di questo grande lavoro e possa replicarlo su tutto il territorio”.
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