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Martedì 01 GIUGNO 2010
Manovra: per giovani medici -37 mila euro in 3 anni

L’Anaao Assomed fa i conti sui tagli della manovra finanziaria messa a punto dal Governo. Gravi le ricadute sui professionisti. I sindacati si incontreranno a Roma il 4 giugno per decidere le azioni da intraprendere contro gli effetti iniqui del Decreto.

Colpisce duro la manovra economica del Governo: solo per i giovani medici, si calcola una perdita di circa 37 mila euro in tre anni. A rischio anche le retribuzioni degli straordinari che saranno effettuati nei prossimi tre anni, mentre i dirigenti di struttura semplice e complessa di nuova nomina difficilmente riceveranno gli incrementi economici dovuti.
A fare i conti sulle ricadute che i tagli apportati nella manovra avranno sulla professione medica è l’Anaao Assomed. Se, come si legge nel testo pubblicato sulla stampa ma non ancora in Gazzetta Ufficiale “il trattamento economico complessivo dei singoli dipendenti, anche di qualifica dirigenziale, ivi compreso il trattamento accessorio, non può superare il trattamento in godimento nell’anno 2010”, ne deriva che i giovani medici del Ssn subiranno una perdita che potrebbe arrivare fino 37 mila euro nel triennio 2011-2013. Infatti, spiega l’Anaao Assomed i giovani camici bianchi al raggiungimento dei 5 anni di anzianità di servizio e al superamento della corrispondente valutazione tecnico-professionale, hanno diritto su base annua a una retribuzione di posizione minima contrattuale di 3.608 euro e a un incremento dell’indennità di rapporto esclusivo pari a 7.648 euro, come previsto anche dal contratto appena sottoscritto, cui è da aggiungere il mancato incremento contrattuale per il triennio 2010-2012 (5,5% delle voci retributive).
A pagare non saranno però solo i camici bianchi più giovani. La mannaia dei tagli colpisce anche i medici ospedalieri che dal 2011 al 2013, a causa della carenza di organico legata al blocco del turn over, per garantire la continuità assistenziale, verranno chiamati a effettuare straordinario, turni notturni, festivi e reperibilità in eccesso rispetto al 2010: “Non riceveranno la relativa remunerazione del lavoro svolto – denuncia l’Anaao – a dispetto dell’articolo 36 della Costituzione che stabilisce che il lavoratore ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro”.
Nella stessa situazione potrebbero trovarsi anche i direttori di struttura complessa e i responsabili di struttura semplice nominati nel periodo 2011-2013. Professionisti che “avrebbero il riconoscimento giuridico della nuova posizione, ma non gli incrementi economici rinviati al 2014”.
Per l’Anaao l’iniquità è del tutto evidente nel confronto con i manager del settore pubblico, a cui viene chiesto solo un contributo forzoso del 5% per la quota parte di retribuzione superiore a 90mila euro, del settore privato nemmeno chiamati a contribuire al risanamento dei conti. Inoltre emerge anche un profilo di incostituzionalità per il taglio chirurgico degli stipendi fatto dai tecnici di via XX Settembre poiché discrimina in modo selettivo una categoria di cittadini. Infine, chiosa L’Anaao “non è dato sapere se gli effetti collaterali descritti siano voluti o meno ed il dubbio rimane: si tratta di “sciatteria ” o si può tranquillamente parlare di “macelleria sociale”? Il Ministro Fazio è sempre tranquillo?”.

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