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Mercoledì 05 OTTOBRE 2011
Tbc. Il Codacons denuncia il ministro della Salute Fazio
Nuova denuncia del Codacons alla procura di Roma sul caso della tbc al Gemelli. Secondo il Codacons Fazio è colpevole di abuso e ritardo di atti d'ufficio e inottemperanza riguardo l'ordinanza del Tar del Lazio che sui controlli a tappeto.
Dopo la sentenza del Tar del Lazio dello scorso 29 settembre, che ha ampliato i controlli ai bimbi nati nel periodo in cui l'infermiera malata ha lavorato presso il reparto di neonatologia del Gemelli, la risposta del Ministro - che ha investito della questione il Consiglio Superiore di Sanità - è stata per il Codacons insufficiente, perché di fatto non ha accolto le richieste del Tribunale.
Secondo l'associazione dei consumatori il Ministro non avrebbe dovuto chiedere nessun parere ma, bensì, avrebbe dovuto agire con tutti gli strumenti in suo potere per velocizzare l'estensione dei controlli a tutti i nati prima del 1° gennaio 2011 (la data da cui erano in origine stati fatti partire i controlli).
“Rivolgersi a soggetti diversi dallo stesso giudice che ha emanato l'ordine - scrive il Codacons nell'esposto, inviato anche alla Corte dei Conti - costituisce abuso di atti e omissione e dilaziona l'esecuzione dell'ordine con danno gravissimo per la collettività e per l'Erario. Allo stesso modo, prestarsi a dare ‘pareri' su un atto dovuto vincolante e preciso emanato da un giudice, da parte dell'organo CSS può costituire il grave reato di concorso nella inottemperanza all'ordine del giudice”.
Non solo. Per il Codacons i ritardi nell'accertamento della positività alla tbc nei bimbi nati prima del gennaio 2011 (data da cui la Regione Lazio ha fatto partire i controlli), possono avere effetti negativi sull'efficacia della profilassi antibatterica e, quindi, esporre a inutili rischi i bimbi coinvolti e le loro famiglie.
Per questo l'associazione ha deciso di chiedere 3 milioni di euro di risarcimento in favore di ciascun bambino nato prima del gennaio 2011 e positivo ai test sulla tubercolosi, ove per lui si rivelasse tardiva la profilassi in relazione ai ritardi negli accertamenti da attribuire unicamente alle omissione degli organi preposti.
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