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Martedì 24 OTTOBRE 2017
Migranti. Dalla Regione Marche arriva il Manuale operativo per l’Accoglienza sanitaria dei migranti e la tutela della salute pubblica e dei lavoratori dei centri accoglienza

Curato dall’Osservatorio regionale sulle diseguaglianze nella salute della Regione, il Manuale costituisce uno strumento operativo a uso degli operatori sanitari e non (Prefetture, Forze dell’ordine, Comuni, Enti gestori dell’accoglienza), anche allo scopo di rendere “chiari ruoli e responsabilità dei vari servizi sanitari regionali e delle altre organizzazioni / amministrazioni coinvolte nell’accoglienza dei profughi”. IL MANUALE.

La Regione Marche ha emanato, con Decreto dell’Agenzia Regionale Sanitaria n. 56 del 24 luglio 2017, il manuale operativo “Accoglienza sanitaria dei migranti forzati, tutela della salute pubblica e dei lavoratori dei centri di accoglienza” della Regione Marche”.

Il Manuale è stato elaborato dall’Osservatorio regionale sulle Diseguaglianze nella Salute (OdS) in collaborazione con un gruppo regionale di lavoro multidisciplinare composto da professionisti del SSR (Servizi di Igiene e Sanità Pubblica, Servizi per la Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro, pneumotisiologi e specialisti vari, assistenti sanitari).

“Tale iniziativa – spiega una nota a cura di Patrizia Carletti, dell’Osservatorio regionale sulle Diseguaglianze nella Salute/Ars Marche - dà attuazione agli impegni che il SSR Marche si è assunto sottoscrivendo, nel novembre 2015, un ‘Protocollo di Intesa tra la Regione Marche, le Prefetture, l’ANCI per la realizzazione di interventi di accoglienza e di integrazione atti a fronteggiare il flusso straordinario di cittadini stranieri provenienti dai paesi terzi’. Va tenuto presente che nel percorso di prima accoglienza dei migranti intervengono vari soggetti istituzionali (Prefetture, Questure, Enti gestori a cui è affidata la gestione dell’accoglienza sia nei CAS (Centri di accoglienza straordinaria a totale gestione delle Prefetture) che nei progetti SPRAR  (a gestione pubblica da parte dei Comuni),  per cui è di fondamentale importanza mettere in chiaro e rispettare i campi di intervento e i ruoli di ciascuna istituzione. Inoltre, per quanto riguarda l’assistenza sanitaria è importante che vengano adottati comportamenti uniformi in tutto il territorio regionale”.

A guidare i contenuti del Manuale è stato anche quanto rilevato in un lungo percorso di ascolto e formazione degli operatori dei Centri di accoglienza da parte dell’OdS nel corso dell’anno 2016, da cui sono emerse importanti criticità, tra cui, principalmente:
1.    l’urgenza di definire modalità e percorsi condivisi per la prima accoglienza/assistenza sanitaria (a livello clinico assistenziale e a livello normativo),
2.    l’esigenza, da parte degli operatori dell’accoglienza di conoscere i rischi a cui sono soggetti nel lavoro quotidiano con i profughi presso i centri di accoglienza e quali precauzioni devono essere prese.

Pertanto il Manuale ha inteso:

-    ribadire la normativa che garantisce la tutela della salute dei richiedenti protezione internazionale

-    ribadire il ruolo del SSR in tutte le fasi dell’assistenza, rafforzando gli aspetti organizzativi per garantire una risposta efficace ai bisogni di salute dei profughi che sono in condizioni di particolare vulnerabilità

-    spostare l’asse dell’assistenza sul medico di medicina generale (STP in prima fase e MMG/PLS successivamente) a cui spetta la prescrizione degli esami (ciò al fine di superare comportamenti “aggressivo/difensivi” da parte degli operatori degli enti gestori che spesso inopinatamente e compulsivamente sottopongono i migranti a visite e controlli presso vari servizi sanitari) e chiarire i compiti dei Servizi di Igiene e Sanità Pubblica

-    definire protocolli e indicazioni chiare sui percorsi da seguire per la prima valutazione sanitaria e  per lo screening dei migranti forzati al loro arrivo

-    sottolineare l’inappropriatezza dell’effettuazione della prima visita immediatamente all'arrivo dei migranti e contestualmente alle operazioni di fotosegnalazione (presso gli stessi Uffici Immigrazione delle Questure)

-    sottolineare la necessità del rispetto della privacy e la necessità del consenso informato (questioni ovvie, ma spesso non rispettate quando si tratta di profughi)

-    sottolineare la necessità di impiegare, nei servizi sanitari, la mediazione interculturale (come da DGR Marche  573 del 6 giugno 2017)

-    evidenziare che tutti sono tenuti al rispetto delle norme generali di prevenzione ed igiene e per la tutela della salute dei lavoratori dei centri di accoglienza che devono essere garantite dagli Enti gestori dell’accoglienza a mezzo di proprio personale. Tale questione è risultata infatti del tutto sconosciuta agli operatori dei centri di accoglienza e, spesso malconosciuta anche da parte delle Forze dell’Ordine. Perciò è stata ribadita l’obbligatorietà del rispetto del D.lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul lavoro). In particolare è stato ampiamente sottolineato che la tutela della salute degli operatori dei centri di accoglienza non va attuata sottoponendo i migranti ad una infinita serie di esami, ma attraverso l’informazione e la formazione degli operatori, la valutazione del rischio presente nel centro e l’adozione delle misure specifiche compresi l’uso dei dispositivi di protezione individuale e le opportune vaccinazioni e controlli degli stessi operatori.

“Il Manuale – prosegue la nota - costituisce uno strumento operativo, di facile ed agevole consultazione reso disponibile dal Servizio Sanitario della Regione Marche agli operatori sanitari e non (Prefetture, Forze dell’ordine, Comuni, Enti gestori dell’accoglienza) che intervengono a vario titolo nell’accoglienza e nella gestione della stessa dei richiedenti protezione internazionale in modo che siano chiari ruoli e responsabilità dei vari servizi sanitari regionali (ambulatori STP, Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta, Servizi di Igiene e Sanità pubblica) e delle altre  organizzazioni / amministrazioni coinvolte nell’accoglienza dei profugh”i.

Approfondimenti specifici sono contenuti in 8 schede tecniche:
    Scheda 1 – Scabbia                            
    Scheda 2 – Pediculosi                        
    Scheda 3 – Alcune informazioni sulle epatiti e sull’HIV        
    Scheda 4 – Norme generali di prevenzione e igiene        
    Scheda 5 – Scheda individuale di prima valutazione clinica dei migranti             
    Scheda 6 – Percorso per il controllo della malattia tubercolare     
    Scheda 7 – Verifica dello stato vaccinale             
   Scheda 8 – Indicazioni operative minime per il Medico Competente    

“Una menzione particolare – si legge ancora nella nota - va fatta sulla problematica relativa alla sorveglianza attiva della malattia tubercolare che è fondamentale per individuare e curare i migranti malati, ma anche per evitare che una patologia ormai residuale per la realtà italiana, possa avere una recrudescenza a causa dell’ingresso di persone - profughi provenienti per lo più da paesi ad elevata incidenza di tubercolosi -, oggi trattenuti per lunghi periodi in centri di detenzione in Africa in condizioni disumane, senza controlli sanitari, indigenti e malnutriti, fattori tutti favorenti lo sviluppo di questa malattia infettiva trasmissibile prevalentemente per via aerogena”.

“La letteratura scientifica e le strategie adottate a livello internazionale e nazionale per la sorveglianza attiva della tubercolosi – si legge ancora nella nota a cura di Patrizia Carletti - non sono univoche. Per di più, del tutto recentemente, a causa della detenzione nei centri e del traffico umano gli operatori sanitari si trovano di fronte a migranti devastati nella salute fisica e mentale. La scelta effettuata dal gruppo di lavoro alla luce di questi fatti, in considerazione della bassa resa dello screening per la tubercolosi latente (per una molteplicità di motivi peculiari a questi soggetti) e per la difficoltà di effettuare la chemioterapia preventiva, è quella di identificare nel migrante forzato adulto, le forme polmonari attive di malattia, attraverso la rilevazione dei sintomi e la radiografia standard del torace (previa verifica che il soggetto non sia già stato sottoposto a radiografia al momento o subito dopo lo sbarco o del passaggio della frontiera).

In sintesi, il Manuale costituisce uno strumento operativo, di facile ed agevole consultazione reso disponibile dal Servizio Sanitario della Regione Marche agli operatori sanitari e non (Prefetture, Forze dell’ordine, Comuni, Enti gestori dell’accoglienza) che intervengono a vario titolo nell’accoglienza e nella gestione della stessa dei richiedenti protezione internazionale in modo che siano chiari ruoli e responsabilità dei vari servizi sanitari regionali (ambulatori STP, Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta, Servizi di Igiene e Sanità pubblica)  e delle altre  organizzazioni / amministrazioni coinvolte nell’accoglienza dei profughi.

Il Manuale è stato presentato e divulgato, attraverso specifici incontri organizzati dall’OdS Marche, alle istituzioni “esterne” al SSR: Prefetture, Questure, Polizia, Carabinieri, Comuni, Ambiti Territoriali Sociali, Enti gestori e rispettivi medici competenti.

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