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Venerdì 30 SETTEMBRE 2011
Umbria. Marini: “Prioritario garantire uguaglianze dei diritti”
“Il diritto alla salute non può essere condizionato da approcci ragionieristici”. Questo il commento della presidente dell'Umbria, Catiuscia Marini, nel sul Rapporto 2011 di Cittadinanzattiva sul federalismo in sanità. L'obiettivo prioritario della Regione, ha detto, è "il mantenimento di un sistema sanitario equo e universalistico”.
“In sanità, ciò che più ci interessa è il punto di vista del cittadino, il suo diritto alla salute che non può essere certamente condizionato da approcci ragionieristici”. Lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo a Roma alla presentazione del Rapporto 2011 dell’Osservatorio civico di Cittadinanzattiva sul federalismo in sanità.
“In un momento come questo, di grave crisi economica e di difficoltà per la finanza pubblica – ha affermato -, come Regioni abbiamo detto con chiarezza, anche assumendoci fino in fondo la nostra responsabilità, che si deve fare una riflessione sul livello essenziale di assistenza delle prestazioni che è possibile garantire ai cittadini. Dunque, anche il Governo deve dire quali sono i ‘Lea’, i livelli essenziali di assistenza, che il Paese può permettersi e che il Servizio sanitario nazionale si impegna a garantire con le risorse pubbliche”.
Marini ha poi proseguito il suo intervento definendo il Patto per la salute come “un momento avanzato di responsabilità delle Istituzioni”, che però, per funzionare, deve potersi basare sull’equilibrio tra i ‘Lea’ che si vogliono assicurare e l’adeguatezza del Fondo sanitario. “In questi ultimi tempi – ha puntualizzato - abbiamo visto però ridurre sempre di più le risorse del Fondo sanitario, al punto che oggi nemmeno compensano l’aumento dell’inflazione. I danni di questa impostazione già li stiamo vedendo, fino al 2014, quando si arriverà al meno venti per cento delle risorse del Fondo rispetto al 2010”.
L’obiettivo prioritario della Regione Umbria “rimane il mantenimento di un sistema sanitario ‘equo e universalistico’, che garantisca i livelli essenziali di assistenza e quelli aggiuntivi previsti dalla normativa regionale a tutta la popolazione residente, senza distinzioni di genere, età, reddito, lavoro, e non quello di avere un sistema sanitario efficiente in termini finanziari – ha sottolineato la governatrice -. Anche se, ovviamente, l’equilibrio dei conti è un principio inderogabile ed è possibile come avviene in Umbria, da tempo, avere un sistema sanitario eccellente con i conti in ordine”.
La presidente, infine, ha invitato a prestare attenzione su uno degli elementi “distorsivi”: la mobilità dei pazienti. “La mobilità diventa, infatti, una sorta di competitività tra i diversi Sistemi sanitari regionali. Certamente deve essere mantenuta la libertà di scelta del cittadino – ha concluso - e dunque il principio della mobilità in sanità, ma non si può accettare che la competitività venga spinta fino al punto che modelli gestionali di alcune Regioni vengano costruiti al solo scopo di catturare pazienti”.
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