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Giovedì 12 OTTOBRE 2017
L’elisir di lunga vita potrebbe nascondersi nel microbiota intestinale

A suggerirlo è uno studio cino-canadese che ha esplorato le caratteristiche del microbiota in una coorte di persone dai 3 ai 100 anni, accomunate dal fatto di godere di una salute invidiabile. Il verdetto è stato che il microbiota dei superanziani che scoppiano di salute è molto simile a quello dei trentenni. Si sta cercando ora di capire se la somministrazione di questo particolare microbiota possa garantire una buona e longeva salute a tutti.

Uno dei più grandi studi sul microbioma mai condotti nell’uomo, appena pubblicato su mSphere, suggerisce quale potrebbe essere la natura dell’elisir di lunga vita.
 
Un gruppo di ricercatori della Western University, Lawson Health Research Institute (Canada) in collaborazione con il Tianyi Health Science Institute di Zhenjiang (Jiangsu, Cina) è andato a studiare il microbioma di una coorte di oltre mille cinesi, di età dai 3 ai 100 anni, selezionati in base alla caratteristica di avere una salute di ferro e senza storia di patologie familiari. I risultati di questo lavoro certosino hanno evidenziato la presenza di una correlazione tra un determinato tipo di microbiota intestinale e uno stato di buona salute.
 
“Questa ricerca – rivela Greg Gloor, principale autore dello studio, professore presso la Western's Schulich School of Medicine & Dentistry e ricercatore presso il Lawson Health Research Institute - evidenzia che gli individui che godono di salute ‘ridicolosamente’ buona anche oltre i 90 anni, hanno un microbiota intestinale molto simile a  quello di un trentenne.” E’ tuttavia presto per dire se questo sia una causa (cioè l’elisir di lunga vita) o un effetto (cioè il risultato di un sano stile di vita); di certo, la diversità del microbiota (uno dei parametri che definiscono un microbiota ‘in salute’) era una costante rintracciabile in tutti i partecipanti allo studio.
 
“Questo dimostra - spiega Gloor - che mantenere questa diversità nel microbiota intestinale, attraverso gli anni, costituisce un biomarcatore del cosiddetto healthy aging”. Appurato che il parametro della ‘diversità’ è segno di buona salute, i ricercatori si sono chiesti se riprogrammare il micro bioma di una persona anziana fino a fargli assumere le caratteristiche di quello di un giovane, possa giovare a promuovere un buono stato di salute. Ma per rispondere a questa domanda ci vorrà del tempo.
 
Infine, la ricerca appena pubblicata ha scoperto anche la presenza di una particolare anomalia in tutto il gruppo di volontari di età compresa tra i 19 e i 24 anni (si trattava di giovani soldati, attivi e in buona salute, provenienti da varie regioni della Cina ma alloggiati tutti in due sole caserme), mai osservata in precedenza neppure in analisi su larga scala di altre popolazioni e per questo probabilmente peculiare di questa coorte di soggetti cinesi in buona salute e di questa fascia d’età. Inutile dire, che questa ‘anomalia’ sarà oggetto di studio approfondito nel tentativo di strappare al microbiota intestinale la ricetta dell’elisir di lunga vita.
 
Maria Rita Montebelli

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