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Mercoledì 04 OTTOBRE 2017
Camere mortuarie. Approvata Odg per sollecitare interventi di manutenzione
“La Regione solleciti le Asl a predisporre un programma specifico di interventi che restituisca decoro e dignità alle camere mortuarie”. Questa, in sintesi, la richiesta contenuta nell’Ordine del Giorno presentato da Nino Boeti (Pd). “Le camere mortuarie degli ospedali non possono più essere luoghi ‘dimenticati’”, afferma Boeti. Il testo dell’Odg
“La Giunta solleciti le Aziende sanitarie a predisporre un programma di interventi di manutenzione per restituire il doveroso decoro alle camere mortuarie”. Questa la richiesta contenuta in un Ordine del Giorno presentato dal vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Nino Boeti (Partito Democratico) e approvata all'unanimità ieri sera dal Consiglio regionale del Piemonte.
“In Piemonte la maggior parte delle camere mortuarie degli ospedali sono caratterizzate da un pessimo stato di manutenzione (pareti sporche e scrostate, arredi vetusti, etc.) - spiega Nino Boeti - luoghi troppo spesso fatiscenti e inadatti all’importanza che rivestono per il defunto e per i suoi cari, e che per questo necessitano di lavori di ristrutturazione e miglioramento indispensabili a ridare loro dignità”.
“Dal momento che le Aziende sanitarie del Piemonte ricevono annualmente, tramite il riparto effettuato dalla Regione, i finanziamenti per gli interventi di manutenzione ordinaria - aggiunge Nino Boeti - l’utilizzo di una quota modesta di tale fondo per le camere mortuarie consentirebbe il ripristino e la ritinteggiatura delle opere murarie danneggiate, la sostituzione degli arredi e ogni altra azione utile a rendere gli ambienti più dignitosi, sia per il defunto sia per i suoi familiari”.
Con questa atto, conclude Boeti, “abbiamo chiesto all’assessorato regionale alla Sanità di sollecitare le Aziende sanitarie a predisporre un programma specifico di interventi necessari al ripristino di condizioni di miglior decoro delle camere mortuarie. Le camere mortuarie non possono più essere luoghi ‘dimenticati’”.
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