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Martedì 03 OTTOBRE 2017
Facoltà di medicina. No a numero chiuso, D’Ambrosio Lettieri, Fucci e Manca (DI): “Modificare il sistema di accesso è urgente”

Eliminare il numero chiuso dalle Facoltà di Medicina. È con questo obiettivo che i parlamentari d’Ambrosio Lettieri e Fucci e il consigliere regionale Manca (DI) hanno incontrato i funzionari del ministero della Salute e a breve saranno anche al Miur. I promotori dell’iniziativa avvertono: “senza un cambiamento nei prossimi 10 anni mancheranno all’appello oltre 15 mila medici specialisti nel Ssn”.

“Mettere fine una volta per tutte ad un sistema di accesso iniquo, che fa acqua da tutte le parti, non serve in nessun modo a selezionare i futuri medici e danneggia i giovani, i cittadini e il Paese”. È la motivazione che ha spinto i parlamentari di Direzione Italia, il senatore Luigi d’Ambrosio Lettieri e l’onorevole Benedetto Fucci, entrambi componenti delle Commissioni Sanità di Senato e Camera, insieme al consigliere regionale e vice presidente dell’analoga commissione consiliare della Regione Puglia, Luigi Manca, a puntare all’abolizione del numero chiuso dalle Facoltà di Medicina.
 
“È urgente – hanno detto d’Ambrosio Lettieri e Fucci  - attivare un tavolo congiunto per sensibilizzare il governo su una problematica molto sentita e che, a giudicare sia dal numero di ricorsi che ogni anno finiscono sui tavoli dei tribunali di tutta Italia, sia dalle notizie di inchieste – la più recente quella avviata qualche settimana fa dalla Procura di Napoli – su presunte irregolarità nello svolgimento dei test di ingresso, merita un cambio di rotta immediato”.
 
“È evidente – hanno aggiunto i due parlamentari - che questo cambio di rotta necessita di valutazioni adeguate sul sistema tecnico-organizzativo e sui criteri di selezione degli studenti durante il percorso di studi”.
 
“Continuare ad affidare la selezione dei nostri futuri medici – ha spiegato Manca - ad un test di ingresso che di fatto alimenta da una parte un fiorente business di testi e di corsi, dall’altra la fuga all’estero, magari dietro laute rette, mortifica le aspettative dei giovani, sbarra la strada ai più fragili economicamente e costringe le famiglie anche ad indebitarsi, non è più possibile”.
 
 “Mantenere lo status quo senza chiedersi come migliorare le cose è irresponsabile. Ho già avuto modo di dire, e lo ribadisco, sia come medico che come politico, che le domande proposte nel test di ingresso sono assurde e anche inutili. Il numero chiuso è una palese violazione del diritto allo studio. Chi si iscrive ad una Facoltà e nel caso specifico a Medicina – ha affermato il consigliere regionale della Puglia - deve dimostrare sul campo le sue capacità e la sua preparazione attraverso il percorso di studi”.
 
Per i tre promotori dell’iniziativa “è la stessa classe medica ad evidenziare un dato allarmante: nei prossimi 10 anni mancheranno all’appello oltre 15 mila medici specialisti che operano nel servizio sanitario nazionale. Anche su questo occorrerà fare una riflessione seria e urgente su come avviare una nuova programmazione sanitaria per stroncare, da una parte l’imbuto formativo prodotto dal gap tra numero inadeguato delle borse di studio per l’accesso alle Scuole di medicina e chirurgia – peraltro disciplinato da un recente regolamento che presenta gravi e preoccupanti criticità - e l’offerta formativa post-laurea. E, dall’altra parte – hanno concluso - il precariato medico, causato sia dal blocco del turnover che da riforme pensionistiche sbagliate”.

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