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Sabato 23 SETTEMBRE 2017
Gastroprotettori in Sicilia. Fimmg crea allarmismo tra i cittadini
Gentile Direttore,
le scrivo in merito al “caso” gastroprotettori in Sicilia. Il problema dell’iperprescrizione, in Sicilia, esiste, con picchi scandalosi. Ma le ragioni dell’iperprescrizioni vanno indagate, se si vuole davvero colpire l’inappropriatezza e salvaguardare la salute dei cittadini. Non è quello che sta facendo la Fimmg.
La Fimmg ha tentato di far passare un messaggio che sembra salvaguardare la salute dei cittadini ma che, in realtà, finisce solo per tagliare la spesa farmaceutica abbattendo il numero di prescrizioni. Ha diffuso una locandina senza il supporto di alcuna evidenza scientifica. Una locandina in cui il concetto di “appropriatezza” viene confuso e quasi “deriso” attraverso un allarmismo che punta il dito contro le scelte del medico.
La LORO locandina recita: “Gastroprotettori? Rischi nell'uso prolungato e ad alti dosi. L’uso a lungo termine e non appropriato dei comuni farmaci gastroprotettori è collegato a un aumento dei 25% degli effetti collaterali. Si è diffusa l’idea che siano molto sicuri, ma si è visto recentemente (2017) che l’assumere questi farmaci può causare: danno renale, frattura ossea, turbe della memoria, ridotto assorbimento intestinale di alcune sostanze. Parlane con il tuo medico”.
Questo messaggio, è evidente, rischia di logorare il rapporto medico-paziente, inducendo quest’ultimo a contestare il medico, ad accusarlo di avergli prescritto farmaci nocivi. E questo atteggiamento del paziente rischia di colpire indiscriminatamente sia il medico che prescrive in modo inappropriato che il medico che ha compiuto una scelta giusta e necessaria per il paziente.
Insomma, la Fimmg, che dice di volere colpire l’inappropriatezza, con la LORO locandina rischia di produrre l’effetto contrario. Le prescrizioni di gastroprotetteori allora diminuiranno, è possibile. Ma potrebbe accadere perché i medici, messi sotto pressione dai pazienti, potrebbero rinunciare a prescriverli anche nei casi in cui riterrebbero appropriato farlo.
Parlando della locandina della Fimmg ho sottolineato così tante volte “LORO” perché la suddetta locandina, oltre a non essere stata condivisa con le altre associazioni mediche, è stata “bocciata” dall’assessorato alla Salute siciliano per ben due volte. La prima in quanto poneva accanto al logo della Fimmg il logo dell’assessorato alla Salute senza il consenso di quest’ultimo. La seconda quando, con nota n.71739 del 14 settembre 2017, l’assessorato – su nostra richiesta - ha scritto al dirigente generale chiedendo l’immediata sospensione della diffusione della locandina e del messaggio dal contenuto simile inserito nelle ricette dematerializzate. Anche se, ad oggi, il direttore ha ancora provveduto a recepire l’indicazione dell’assessorato.
Siamo preoccupati di come si continua ad affrontare il problema delle iperprescrizioni e dei consumi per la diagnostica e per la terapia. Nessun malato può essere curato secondo le proprie necessità se il medico non è libero di curare. Eppure il medico viene messo ogni giorno di fronte alla necessità, schizofrenica, di scegliere tra efficacia e costi, tra cura del malato e contenimento della spesa. La scelta scellerata di controllare la quantità e non occuparsi mai della qualità ha svuotato oggi la Medicina Generale dal suo contenuto vero e reale: la cura del malato.
La soluzione ai problemi di appropriatezza e di autonomia professionale non è di facile attuazione ma dobbiamo invertire il paradigma. Dobbiamo partire da “quale medicina vogliamo fare” e assumere “chi la fa” come una garanzia di risultato. Quindi ripensare e riorganizzare la medicina territoriale e la formazione dei professionisti territoriali.
Dobbiamo mettere, o meglio di ri-mettere, il cittadino al centro del sistema. Dobbiamo riappropriarci della nostra libertà deontologica e professionale, con criteri di valutazione diversi e più complessi degli attuali “conteggi ragionieristici”.
Filippo Giannobile
Coordinatore nazionale Fp Cgil Medici di Famiglia
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