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Giovedì 21 SETTEMBRE 2017
Asl Vc. Al Sant’Andrea un worskhop dedicato alla presa in carico del paziente fragile
Appuntamento il 9 ottobre. I partecipanti sul confronteranno sul modello messo in ca,po dalla Asl di Vercelli. La Dg Serpieri: “La sfida è quella di mettere a fuoco problematiche diverse” dove “anche la predittività può risultare essenziale; è un orientamento che abbiamo costruito e che desideriamo porre sempre più a sistema, con una impostazione che tiene conto dell’importanza della tempestività e quindi dell’essere proattivi”.
Lunedì 9 Ottobre, dalle 9 alle 17, nell’aula magna dell’Ospedale Sant’Andrea di Vercelli si terrà un workshop dedicato a “La presa in carico del paziente fragile: metodologie e progetti”. Un tema attuale e il cui sviluppo fa parte integrante della strategia aziendale dell’Asl di Vercelli.
Una occasione, quella del 9 Ottobre, durante la quale i partecipanti al convegno - che è anche accreditato ecm per i professionisti del settore – avranno l’opportunità di approfondire le modalità con cui tale modello di assistenza possa essere declinato tra ospedale e territorio.
Diversi gli aspetti che verranno presi in esame: dai percorsi dedicati al paziente considerato “fragile” agli inquadramenti normativi attuali, anche alla luce di quanto previsto nei livelli essenziali di assistenza, fino al modello adottato dall’Asl VC.
“Gli interventi dei colleghi che saranno presenti – evidenzia il responsabile del corso dott. Paolo Rasmini in una nota della Asl che annuncia l’evento – ci permetteranno di avere un quadro completo sul tema, anche alla luce dei nuovi scenari in cui tale approccio oggi si colloca. L’obiettivo dell’incontro è quello di presentare e condividere il progetto “paziente fragile, pietra miliare di un complesso percorso organizzativo dell’Asl di Vercelli per la presa in carico precoce e per quanto possibile proattiva e predittiva dei pazienti fragili”.
Nel corso della giornata verranno messe in luce le attività principali su cui l’Azienda sta puntando per sviluppare una tipologia di assistenza efficace e sostenibile. Un approccio alla cura - sostenuto su più fronti a livello regionale e nazionale - basato sulla consapevolezza che occorra studiare soluzioni in grado di sostenere le conseguenze che possono derivare dalla cronicità o da patologie che alimentano la fragilità.
“La sfida – sottolinea il direttore generale Chiara Serpieri – è quella di mettere a fuoco problematiche diverse: dalla fragilità biologica a quella sociale, per definire un’assistenza costruita su misura, con percorsi personalizzati che tengano conto di più variabili. Perché anche la predittività può risultare essenziale; è un orientamento che abbiamo costruito e che desideriamo porre sempre più a sistema, con una impostazione che tiene conto dell’importanza della tempestività e quindi dell’essere proattivi”.
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