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Mercoledì 02 AGOSTO 2017
Riforma cronicità in Lombardia. Il Pd smentisce Gallera: “Ha aderito solo il 36% dei medici. Un flop”

L’assessore aveva parlato del 45%, ma i consiglieri Valmaggi e Borghetti precisano: “I dati ufficiali parlano di 6.630 medici in Regione, non 5.364, quindi il tasso di adesione è inferiore. La prova che anche la Regione ritenga fallimentare l'adesione è che la scadenza del bando è stata posticipata di due mesi”.

I consiglieri regionali del Pd Sara Valmaggi e Carlo Borghetti contestano i dati della Regione sull’adesione dei medici di famiglia al bando per diventare gestori della cronicità, come previsto dalla recente riforma voluta dalla giunta Maroni.

In Lombardia i medici di medicina generale, precisano, “sono 6.630 secondo i dati ufficiali presenti sui portali delle otto Ats lombarde, e non 5.364 come detto ieri dalla Regione in una nota ufficiale dell'assessore alla sanità Giulio Gallera. Ne discende che i 2.392 medici che hanno aderito entro lunedì 31 luglio, alla scadenza del bando, non sono il 45% ma il 36%. La prova che anche la Regione ritenga fallimentare l'adesione è che la scadenza del bando è stata posticipata di due mesi”.

“I dati certificano che la riforma di Gallera è un fallimento – dicono Valmaggi e Borghetti - e lo è ancora di più in realtà complesse come la città di Milano, dove è più alta la presenza di anziani soli e minore l'adesione dei medici. Solo un terzo dei medici ha dato la disponibilità a diventare punto di riferimento per i malati cronici, con il dato peggiore di uno su quattro nella città metropolitana. Del resto, se non fosse così non avrebbero prolungato il bando. Il fatto è che finché la Regione non metterà a disposizione degli spazi fisici dove i medici possano lavorare in aggregazione e dove i cittadini possano trovare, vicino a casa, chi si prenda cura di loro, il problema della presa in carico dei pazienti cronici non sarà risolto, anzi, aumenteranno i disagi e la disparità tra i cittadini.”

I dati del Pd sull’adesione al bando per la cura della cronicità da parte dei medici di medicina generale

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