quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Mercoledì 26 LUGLIO 2017
Immunoterapia. In alcuni pazienti si verifica la ripigmentazione dei capelli grigi
Uno studio spagnolo ha messo in evidenza come, tra gli effetti dermatologici legati all’uso di farmaci immunoterapici, possa comparire quello della ripigmentazione dei capelli grigi. Il fenomeno è stato osservato in 14 fra 52 pazienti in terapia con inibitori PD-1 e PD-L1
(Reuters Health) – L’immunoterapia a base di inibitori di PD-1 e PD-L1, utilizzata nei pazienti con tumore del polmone, avrebbe l’effetto di ripigmentare i capelli grigi. È quanto avrebbe osservato un gruppo di ricercatori spagnoli guidati da Noelia Rivera, dell’Hospital Universitari Germans Trias i Pujol di Badalona e dell’Universitat Autonoma de Barcelona. I risultati sono stati pubblicati su JAMA Dermatology.
Lo studio
Circa la metà dei pazienti trattati con inibitori PD-1 e PD-L1 mostrano in genere cambiamenti cutanei da lievi a moderati, tra cui eruzioni cutanee, vitiligine e prurito. Per la prima volta, in questo studio, tra gli effetto dermatologici è stata segnalata la ripigmentazione dei capelli. Rivera e colleghi hanno riportato 14 casi, su 52 pazienti in terapia, di ripigmentazione. In particolare, 12 pazienti sono stati trattati con nivolumab, uno con pembrolizumab e due con atzolizumab. Tutti i pazienti che avevano la ripigmentazione dei capelli sono rimasti in terapia con una risposta parziale o una malattia stabile, tranne uno che è peggiorato e poi deceduto. Secondo quanto riferito dai ricercatori spagnoli, la ripigmentazione cominciava nelle regioni occipitale e temporale, per passare poi alle aree frontale e parietale.
“L’obiettivo principale del nostro studio era quello di descrivere eventi avversi cutanei nei pazienti trattati con inibitori di PD-1 – dice Rivera -Nel follow-up, però, abbiamo casualmente osservato la ripigmentazione dei capelli, un risultato assolutamente inaspettato”.Inoltre, è interessante notare che quando gli stessi farmaci vengono utilizzati per il melanoma maligno “si attiva, invece, la depigmentazione dei capelli, un effetto completamente opposto”, aggiunge la ricercatrice spagnola. Lo studio, in realtà è ancora in corso, ma i ricercatori spagnoli si aspettano di poter confermare questo effetto e prenderlo come un fattore di prognosi positivo tra i pazienti con tumore del polmone.
Fonte: JAMA Dermatology
Will Boggs
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
© RIPRODUZIONE RISERVATA