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Mercoledì 19 LUGLIO 2017
Ricercatori Irccs. Al via un tavolo di confronto Regione sindacati per superare il precariato
Questo il risultato dell’incontro tra ll'assessore alla sanita e una delegazione di ricercatori Sono circa 300 i ricercatori che lavorano negli Irccs della Regione. Venturi: “Non possiamo lasciarli in una condizione priva di certezze. Necessaria una soluzione nazionale, già portato il tema a Roma, all’attenzione della commissione Salute”.
Istituzione di un tavolo di confronto con i sindacati per il superamento del lavoro atipico e precario del settore e una ricognizione regionale sul “mondo” dei ricercatori in Emilia-Romagna.
Sono questi i risultati del nuovo incontro tra l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, che ha fortemente voluto il confronto, e una delegazione dei ricercatori. Un incontro voluto per trovare una soluzione al problema della stabilizzazione dei circa 300 ricercatori precari degli Irccs, gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico presenti anche in Emilia-Romagna. Due a Bologna: l’Istituto delle scienze neurologiche del Bellaria e l’Istituto ortopedico Rizzoli, e uno a Reggio Emilia: l’Istituto in tecnologie avanzate e modelli assistenziali in oncologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova.
“Come promesso – ha sottolineato Venturi – ci siamo rivisti nel giro di poche settimane. Condividiamo le ragioni di questi professionisti, impegnati da anni su progetti di grande rilevanza anche per la qualità del nostro sistema sanitario, e che hanno diritto di avere certezze sul proprio futuro, lavorativo e quindi di vita. Abbiamo già portato il tema all’attenzione della commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Da parte nostra stiamo cercando una soluzione, in attesa di un provvedimento di livello nazionale”. Il problema, infatti, riguarda circa 3.500 professionisti in tutta Italia.
“Stiamo percorrendo varie strade e cercheremo di cogliere tutte le opportunità possibili – ha aggiunto l’assessore – abbiamo incontrato anche alcune organizzazioni sindacali, con cui abbiamo concordato l’apertura di un tavolo regionale per il superamento del lavoro atipico e precario del personale della ricerca. Inoltre, stiamo seguendo con attenzione l’avvio della discussione per il rinnovo del contratto nazionale della Dirigenza, che potrebbe introdurre la figura del ricercatore favorendone quindi l’inquadramento stabile. E avvieremo presto una ricognizione a livello regionale per avere un quadro più chiaro del loro numero, ma anche di qualifiche e titoli posseduti, funzioni svolte, e dell’eventuale inserimento in graduatorie concorsuali aziendali ancora aperte. Appena saranno disponibili gli esiti di questo censimento – ha concluso Venturi – nella seconda metà di settembre, ci rivedremo nuovamente, sia con le organizzazioni sindacali, sia con la delegazione che rappresenta i ricercatori”.
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