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Lunedì 17 LUGLIO 2017
Terapisti occupazionali: “Riconsiderare il numero previsto per il fabbisogno formativo”

L'Aito, in una lettera a firma del Presidente Michele Senatore, inviata tra gli altri ai Ministri Valeria Fedeli e Beatrice Lorenzin, chiede che nel prossimo tavolo tecnico (che era previsto per il 14 luglio ma è stato rimandato al 19) si possa riconsiderare il numero previsto per gli aspiranti terapisti occupazionali

Il Presidente Aito Michele Senatore ha inviato una lettera al Miur e alla Direzione Generale delle PPSS in vista del tavolo tecnico del 14 luglio, rimandato al 19 luglio, inerente la ri-formulazione del fabbisogno formativo 2017-18.

Secondo Aito, nonostante le elevate competenze professionali del terapista occupazionale e la recente normativa  che richiama più volte il modello bio-psico-sociale, il concetto di inclusione e di salute e benessere del cittadino, nei team multidisciplinari e interdisciplinari, la professione del terapista occupazionale, fortemente incentrata sulle autonomie e le Attività di quotidiane, sulla soddisfazione e la qualità di vita, continua ad essere carente per mancanza di professionisti sul territorio Italiano.

Nella lettera Senatore riflette sull’applicabilità del modello previsionale utilizzato, il Joint Action on Health Workforce Planning and Forecasting, e sul bisogno di fare chiarezza sul reale criterio di individuazione del fabbisogno formativo e lavorativo, tenendo conto della previsione della domanda, nonché sulle ragioni della evidente differenza rispetto ad altri profili professionali.

La lettera è indirizzata principalmente alla Ministra Valeria Fedeli, al Ministro Beatrice Lorenzin e alla Direzione Generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Servizio sanitario nazionale (Rossana Ugenti).

“Nonostante il modello previsionale - si legge nella lettera di Senatore - e la lettera esplicativa presentate da Aito al Ministero della Salute e gli incontri con il Ministero e i Referenti Regionali dobbiamo nostro malgrado riscontrare l’uscita su Quotidiano Sanità dell’Accordo Stato Regioni che riporta un dato discordante con quanto esposto nelle diverse sedi e più volte motivato dall’Aito, dato peraltro mai contestato dalle Regioni, riassunto nel tavolo tecnico del Miur che ha previsto solo 203 posti”.

“Allo stato attuale - si legge ancora nella lettera - infatti sono circa 1.800 i professionisti attivi secondo Istat (1.300 circa secondo Cogeaps), tra i 23 e i 35 anni di età, quindi con poche uscite dal mercato del lavoro nei prossimi 20 anni (15 all'anno in media). L’Associazione Aito prevede per i prossimi anni un forte aumento della domanda, in particolare stimando di "intercettare" bisogni oggi soddisfatti in maniera non appropriata o non del tutto soddisfatti, ipotizzando di passare dagli attuali 1.800 professionisti a 11.000 professionisti attivi nel 2035, con correlata necessità di previsione sin d’ora di un maggiore fabbisogno formativo”.

“’L'Aito - afferma Senatore nella lettera - chiede quindi che venga fatta chiarezza sul reale criterio di individuazione del fabbisogno formativo e lavorativo, tenendo conto della previsione della domanda, nonché sulle ragioni della evidente differenza rispetto ad altri profili professionali. Inoltre la scrivente Associazione non comprende, e chiede che venga fatta chiarezza, sui criteri della numerazione regionale, non resi noti”.

“L'Aito - conclude Senatore nella lettera - chiede che nel prossimo tavolo tecnico si possa approfondire nuovamente la questione di cui alla presente, anche riconsiderando il numero previsto per gli aspiranti terapisti occupazionali. Infatti, anche nell’ottica del modello biopsicosociale e del concetto di salute e benessere del cittadino non è utile la formazione di Team multidisciplinari e interdisciplinari in cui la nostra professione, peraltro fortemente incentrata sulle autonomie e le AVQ, risulti carente per mancanza di professionisti sul territorio Italiano”.

Lorenzo Proia

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