quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Mercoledì 12 LUGLIO 2017
Governo clinico, commissione bioetica e comitati etici. Via libera del Consiglio alla nuova legge
Il provvedimento modifica la legge regionale del 2005. La proposta elaborata dalla Giunta è stata oggetto in commissione Sanità di 18 emendamenti presentati dal presidente Stefano Scaramelli (Pd), che ha detto: “Il testo così uscito dalla commissione, ha ricordato ancora Scaramelli, è il frutto anche di un approfondito lavoro di consultazioni e audizioni di tutti i soggetti interessati e di un confronto politico”.
Via libera del Consiglio regionale alla proposta di legge sul nuovo assetto organizzativo del governo clinico, della commissione bioetica e dei comitati etici della Toscana. L'Aula ha approvato il testo (22 voti a favore, 14 contrari e 2 astenuti) al termine di un lungo dibattito in apertura del quale il presidente della commissione Sanità, Stefano Scaramelli (Pd), ha illustrato contenuti e indirizzi del nuovo provvedimento, che modifica la legge regionale del 2005 sul servizio sanitario toscano.
Con le nuove norme, ha spiegato Scaramelli in Aula, come riferito dalla nota di sintesi del dibattito diramata dal Consiglio, si selezionano i migliori professionisti, che dovranno definire le linee guida, si producono dei risparmi sui loro compensi. Con la commissione terapeutica e la commissione etica, si potranno sperimentare farmaci e selezionare i migliori medici per tutta la Toscana.
“Innovazione, selezione dei migliori professionisti, rappresentatività dei territori di tutta la regione e risparmi di spesa per favorire nuove linee guida, coordinare processi, sperimentare e condividere nuovi processi formativi”, sono i capisaldi ricordati dal presidente della commissione, che ha anche annunciato, nei prossimi mesi, una “verifica degli effetti del nuovo provvedimento, attraverso valutazione e analisi”.
La proposta elaborata dalla Giunta è stata oggetto in commissione di 18 emendamenti presentati dallo stesso presidente Scaramelli. Il testo così uscito dalla commissione, per Scaramelli, “è il frutto anche di un approfondito lavoro di consultazioni e audizioni di tutti i soggetti interessati e di un confronto politico”.
Nel merito della legge, si prevede la costituzione dell'organismo toscano per il governo clinico (Otgc), che svolgerà le funzioni di coordinamento delle attività di governance clinico-assistenziale regionale; consulenza in materia di organizzazione e programmazione sanitaria, in relazione agli aspetti clinico assistenziali; espressione di pareri sui provvedimenti di contenuto tecnico sanitario di maggiore rilevanza. È inoltre previsto l'osservatorio per le professioni sanitarie, si modifica la commissione terapeutica regionale e la commissione regionale di bioetica, si procede al riordino del comitato etico per la sperimentazione clinica e dei comitati per l'etica clinica.
“Quest'atto – ha concluso Scaramelli – completa l'iter di riforma del sistema sanitario della Toscana e offre un contributo nuovo nella definizione del governo clinico”.
In sede di dibattito ha annunciato voto contrario Andrea Quartini (M5s): “Questa legge è il coronamento finale di una riforma che afferma l'importanza del governo rispetto ad un modello partecipato”. Secondo Quartini, il testo “genera decisionismo e limita la democrazia, consacra l'esistente come intoccabile e i cittadini sono trascurati”. “In definitiva – ha concluso – è coerente con la gerarchia verticale e contrario alla democrazia orizzontale”.
Contrario alla legge si è dichiarato anche Paolo Sarti (Sì-Toscana a sinistra): ““In commissione – ha ricordato – abbiamo provato a migliorare alcuni aspetti, ma è stato oggettivamente difficile considerato che è il prodotto di una riforma che non ci piace”. Secondo il consigliere, la gestione del rischio clinico doveva essere “super partes, nella pratica non viene ben definita. Il nostro è un modo completamente diverso di intenderla”.
“La proposta di legge al voto asseconda il processo di riordino” della sanità toscana, “quindi il voto non può che essere contrario”, ha detto Monica Pecori (Gruppo Misto – Toscana per tutti). A detta della consigliera, analizzando il testo si “prevedono risparmi, ma non si capisce bene come”.
Di “terza fase della riforma attesa e necessaria” ha parlato Paolo Bambagioni (Pd). “Nel testo è riconoscibile il tentativo di razionalizzazione e organizzazione”. “Si tratta di un lavoro complesso”, ha detto il consigliere, ricordando che nella storia della Toscana in campo sanitario “c'è sempre stata la volontà di una sanità aperta a tutti. La sfida vera è vedere se sarà così anche nei prossimi anni”.
Un voto di astensione è stato annunciato dal vicepresidente della commissione Sanità Stefano Mugnai (Forza Italia) che ha parlato di una “legge sul governo dei clinici”. La posizione espressa da Mugnai deve essere intesa come “di attesa” e “in positivo”, ha spiegato il capogruppo di Forza Italia, ricordando l'impegno preso in commissione per un ordine del giorno che ricomprendesse i diversi contributi scaturiti dal lungo lavoro fatto. Impegno che Mugnai ha auspicato possa essere ripreso già nelle prossime sedute.
“Mettiamo un tassello importante nel sistema, un tassello che serve alla politica per guidare le scelte”, ha dichiarato Serena Spinelli (Articolo 1-Mdp), annunciando voto favorevole alla legge. Secondo la consigliera, va “comunque recuperata la partecipazione. Questo impegno, già preso in commissione, lo manterremo”, ha detto parlando di un testo che “esce dagli ordini professionali per scegliere i migliori professionisti”.
Per Enrico Sostegni (Pd), il provvedimento è “importante, una prova fondamentale per salvare il sistema pubblico e universalistico”. Riferendosi alle critiche avanzate dall'opposizione, il consigliere ha rilevato che “non c'è alcun tentativo di verticalizzazione”. Se così fosse – ha detto – non approveremmo una legge sul governo clinico”.
Contrario alla proposta si è dichiarato anche Manuel Vescovi (Lega Nord). Al termine del dibattito, l'assessore regionale Stefania Saccardi ha parlato di “lavoro accurato e approfondito in commissione”.
Alle accuse di privatizzazione emerse in Aula, l'assessore alla Salute, Stefania Saccardi, ha risposto che i professionisti sono “tutti scelti nel sistema. Sentivamo fortemente la mancanza di un organismo tecnico scientifico che fosse da supporto all'assessorato”, ha aggiunto. “È un scelta di ordine e semplificazione”, ha detto ancora, riconoscendo di dover “recuperare sul fronte partecipazione”. “Approvando la legge – ha concluso l'assessore – il Consiglio introduce elementi di ricchezza, valore e qualità”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA