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Martedì 11 LUGLIO 2017
Valle del Sacco. Via libera al monitoraggio delle acque
Avverrà tramite il campionamento delle acque ad uso potabile e dei pozzi di emungimento ad uso irriguo e domestico. Saranno le Asl a provvedere ai campionamento secondo le modalità indicate da Arpa Lazio. Zingaretti sul suo blog: “Un altro passo avanti nel percorso di bonifica della Valle del Sacco. Attraverso gli esiti analitici saranno programmati gli interventi con Ministero, Province e Comuni”.
Deliberato il monitoraggio delle acque della Valle del Sacco. Avverrà tramite il campionamento delle acque ad uso potabile e dei pozzi di emungimento ad uso irriguo e domestico presenti nelle aree perimetrate. Lo annuncia il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, sul suo blog. “Una sfida complessa che stiamo affrontando. Continueremo a profondere ogni sforzo, al fianco dei tanti cittadini e delle associazione che da anni si mobilitano, per aprire, finalmente, una nuova fase per questo territorio per troppo tempo martoriato”, si legge sul blog di Zingaretti.
Il presidente della Regione parla, dunque, di “un altro passo avanti nel percorso di bonifica della Valle del Sacco”. Il provvedimento si pone gli obiettivi di: “Attuare un monitoraggio sull’intera area perimetrata delle acque ad uso potabile, e programmare, attraverso gli esiti analitici, gli interventi urgenti da effettuare, i quali saranno concordati attraverso una collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, le Province e le amministrazioni comunali interessate”. Saranno le Asl a provvedere ai campionamento secondo le modalità indicate da Arpa Lazio.
Un provvedimento, evidenzia in conclusione Zingaretti sul suo blog, “importante che si aggiunge alle azioni già deliberate in questi mesi: la promozione delle attività di fitorisanamento e fitodepurazione per la rimozione puntuale dei livelli di inquinamento; le attività per l’attuazione della bonifica grazie al censimento e alla quantificazione economica degli interventi che saranno discussi, con i comuni, il prossimo 13 luglio in un apposito tavolo; l’istituzione del primo Presidio Sanitario ambientale in Italia per combattere le patologie legate all’inquinamento; il proseguimento delle attività precedentemente programmate sul SIN dalla Presidenza del Consiglio”.
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