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Venerdì 07 LUGLIO 2017
Terza età. Un progetto per incentivare l’attività motoria

Il progetto, elaborato dal Dipartimento di Neuroscienze dell'Università "D'Annunzio" e dalla Bioengineering e Biomedicine Company, prevede in una prima fase il reclutamento di 100 ultra65enni volontari, a cui sarà applicato un particolare protocollo di “analisi quantitativa biomeccanica-funzionale in 3D di postura e stabilometria”, oltre a test funzionali che serviranno a definire l'attività da svolgere secondo programmi individualizzati.

Incentivare l'attività motoria, attraverso percorsi specifici appositamente studiati tra gli over 65enni, al fine di recuperare e mantenere il benessere psicofisico, combattendo contemporaneamente lo stile di vita sedentario che può comportare seri rischi per la salute. È l'obiettivo del progetto - elaborato dal Dipartimento di Neuroscienze dell'Università "D'Annunzio" e dalla Bioengineering e Biomedicine Company - illustrato dai promotori al presidente della giunta regionale Luciano D'Alfonso.

“L'ultimo rapporto "Passi d'Argento", riferito alla nostra regione – spiega la Regione -, stabilisce che l'81 per cento degli over 65enni abruzzesi potrebbe usufruire dei servizi Ama (attività motoria adattata): il 38 per cento del campione, infatti, risulta in buona salute e a basso rischio; il 24 per cento è in buona salute, ma a rischio; il 19 per cento, invece, è a rischio disabilità. A oggi, però, sono ancora troppo pochi gli anziani che scelgono di praticare attività motoria, anche perché in ambito sanitario gli operatori non promuovono sufficientemente uno stile di vita attivo tra i loro assistiti”.

Il progetto punta proprio a superare questo gap, partendo da un primo campione di 100 anziani (che saranno reclutati su base volontaria nei centri in cui sono state già condotte altre iniziative), a cui sarà applicato un particolare protocollo di "analisi quantitativa biomeccanica-funzionale in 3D di postura e stabilometria", oltre a test funzionali che serviranno a definire l'attività da svolgere secondo programmi individualizzati.

La proposta avanzata dalla D'Annunzio rientra negli obiettivi del Piano di prevenzione regionale 2014-2018, che prevede specifiche azioni per aumentare l'attività fisica nella terza età.

“Il trend demografico - ha sottolineato il presidente D'Alfonso - non solo della nostra regione, dimostra chiaramente che la fascia degli ultra 65enni è in costante aumento. Di qui la necessità del governo regionale di intervenire programmando iniziative volte a migliorare il benessere dei più anziani in un'ottica di prevenzione attiva che li veda protagonisti consapevoli”.

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