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Giovedì 06 LUGLIO 2017
Staminali. Bollino blu dell’Ue al centro trapianti del Pascale

La certificazione Jacie è il più importante riconoscimento a livello internazionale nel campo dei trapianti di cellule staminali. Per il dg Bianchi “un riconoscimento che di impegna ad ampliare e sviluppare ulteriormente l’attività del nostro Programma di trapianto allo scopo di offrire tali procedure in tempi adeguati e con le migliori garanzie di qualità  a tutti i pazienti, in Regione Campania e in Italia”.

Pascale in prima linea mondiale per i trapianti di cellule staminali: l’Istituto dei tumori di Napoli ottiene il più importante riconoscimento internazionale nel campo delle terapie per la cura di molte neoplasie ematologiche e in alcuni tumori solidi.  Si chiama Jacie ed è il più importante riconoscimento a livello internazionale nel campo dei trapianti di cellule staminali, trapianto che viene usato come terapia fondamentale per la cura di molte neoplasie ematologiche e di alcuni tumori solidi come quello del testicolo e dei sarcomi. Il 26 giugno scorso la Commissione europea ha conferito questa importante certificazione al Programma trapianto dell’Istituto dei tumori di Napoli.

La certificazione Jacie risulterà a brevissimo un requisito dovuto ed indispensabile per tutti i Centri che curano pazienti oncoematologici attraverso il trapianto di cellule staminali. In tal senso l’Istituto Pascale è riuscito, unico al momento tra i Centri della Regione Campania, a superare con successo tale processo di accreditamento.

“Si tratta di un traguardo molto importante per tutti i pazienti del nostro Istituto – sottolinea il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi - che abbisognano di un trapianto di midollo e per i loro familiari.  Gli ispettori del Jacie hanno infatti verificato che le modalità di esecuzione ed i risultati di tali trapianti presso il Pascale sono allineati con quelli dei più importanti Centri ematologici internazionali. Questo riconoscimento non può far altro che impegnarci ad ampliare e sviluppare ulteriormente l’attività del nostro Programma di trapianto allo scopo di offrire tali procedure in tempi adeguati e con le migliori garanzie di qualità  a tutti i pazienti, in Regione Campania e in Italia, che dovessero abbisognare di una terapia a così elevata complessità”.

Antonello Pinto, direttore del Programma trapianti e Gianpaolo Marcacci, responsabile dell’Unità clinica aggiungono: “L’accreditamento Jacie rappresenta per noi un primo passo fondamentale per sviluppare ulteriormente le strategie trapiantologiche allo scopo di curare sempre più pazienti e, sopra ogni cosa, garantire ai cittadini della nostra regione la stessa qualità assistenziale erogata a livello internazionale. Per i pazienti con diagnosi di mieloma multiplo, ad esempio, il trapianto autologo, rappresenta ancora oggi la miglior opzione per il trattamento di prima linea. Le indicazioni di tale procedura, inoltre, sono state recentemente estese anche a patologie non neoplastiche tra cui le malattie autoimmuni refrattarie alla terapia convenzionale”.
 
Riconoscimenti ai ricercatori precari
Intanto arrivano altri riconoscimenti a ricercatori precari del Pascale. Tre giovani ricercatori del Dipartimento di ricerca traslazionale dell'Istituto dei Tumori di Napoli, non ancora stabilizzati, hanno ottenuto riconoscimenti personali in Congressi nazionali e internazionali negli ultimi sei giorni, un successo raramente conseguito da altre istituzioni di ricerca italiane. E' la storia di Riziero Esposito Abate, Serena Roca e Caterina Ierano.

Riziero Esposito Abate, che lavora nel gruppo del direttore del dipartimento di Ricerca, Nicola Normanno, presso il Crom di Mercogliano, è stato premiato per la sua presentazione durante il congresso nazionale del Gruppo Oncologico dell'Italia Meridionale (Goim), tenutosi a Napoli dal 19 al 21 Giugno. Esposito Abate ha presentato un lavoro che riguarda l'utilizzo della biopsia liquida in pazienti con carcinoma del colon retto. Serena Roca e Caterina Ieranò hanno ricevuto premi riservati a giovani ricercatori italiani durante il congresso congiunto della Società italiana di cancerologia (Sic), della European association for Cancer research (Eacr) e della American association for Cancer research (Aacr) tenutosi a Firenze dal 24 al 27 Giugno.

Roca, collaboratrice di Alfredo Budillon, ha ricevuto uno dei premi Berlucchi riservati ai migliori poster per il suo lavoro sulla attività dell'acido valproico su cellule staminali di carcinoma del colon retto. Infine, a Ieranò del gruppo di Stefania Scala, è stato attribuito l'importante premio Cappannini per la sua pubblicazione scientifica relativa allo sviluppo di una formulazione liposomiale di un farmaco diretto contro un recettore coinvolto nella formazione delle metastasi.

Un risultato di valore, che testimonia l'alto livello di ricerca che si svolge al Pascale come sottolinea il direttore scientifico dell'Irccs partenopeo, Gerardo Botti: “La ricerca di laboratorio ha un ruolo fondamentale nello sviluppo di nuove strategie terapeutiche. I riconoscimenti ottenuti dai nostri giovani ricercatori testimoniano l’elevata qualità dei programmi di ricerca svolti presso il Dipartimento di Ricerca Traslazionale dell'Istituto”.

Bravi, ma ancora precari, si diceva. Non lo dimentica il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi: “I premi ricevuti dai nostri giovani ricercatori sono motivo di orgoglio per la dirigenza dell'Istituto e ci motivano ancora di più a perseguire la strategia che abbiamo intrapreso di porre la ricerca al centro di tutte le attività del Pascale. Dobbiamo però anche ricordare che i giovani premiati sono ricercatori precari per i quali è urgente trovare una soluzione a livello nazionale. Noi abbiamo fatto e continueremo a fare il possibile per assicurare a tutti i nostri giovani ricercatori le condizioni per poter continuare a svolgere le loro ricerche presso il nostro Istituto”.

“Ancora una volta la passione di chi non si arrende di fronte ad una realtà non facile vince contro difficoltà che altrimenti sembrerebbero insormontabili – commenta Roberto D’Angelo, componente della segreteria regionale della Cisl Medici e dipendente dell'Istituto “Pascale”, -  adesso è ora che il governo dimostri se vuole davvero tutelare il diritto costituzionale alla salute e se davvero ha intenzione di aiutare il sud a integrarsi nella realtà europea non solo grazie alle proprie capacità, ma in quanto parte di una nazione unita e moderna”.

“E' un risultato che non  solo conferma la collocazione del Pascale tra le maggiori istituzioni di ricerca italiane – aggiunge  - ma che conferma che la sanità campana non può fare a meno delle capacità dei giovani professionisti, sia nel campo della ricerca sia nell'assistenza e sia nei settori di supporto a queste. Basta con il precariato, che poi non è veramente tale perché è piuttosto “cronicizzazione” di posizioni lavorative provvisorie quanto preziose, su cui la nostra sanità si appoggia stabilmente ormai da decenni e senza le quali il sistema sarebbe imploso da tempo”.
 
Ettore Mautone

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