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Lunedì 03 LUGLIO 2017
Apnea ostruttiva del sonno nei bambini Down, una diagnosi difficile
Diagnosticare un’apnea ostruttiva del sonno nei bambini con sindrome di Down è molto importante in termini di gestione dei sintomi clinici e di buona qualità della vita. Tuttavie non è semplice, anche ussando metodiche tradizionali, come la polisonnografia. Uno studio canadese ha messo in evidenza questo aspetto.
(Reuters Health) – Non esistono predittori clinici affidabili di disturbi respiratori del sonno (SDB) per i bambini con sindrome di Down. È questa la conclusione cui è giunto uno studio condotto in Canada e pubblicato da Sleep Medicine. “Circa il 50% dei bambini con sindrome di Down presenta un disturbo respiratorio del sonno, rispetto all’1-5% della popolazione generale; quindi, per questi bambini si raccomanda una polisonnografia di screening (PSG) dall’età di 4 anni” Sherri Lynne Katz, dell’Università di Ottawa, principale autrice dello studio.
Lo studio
Nello studio retrospettivo, che ha coinvolto 119 bimbi con sindrome di Down a cui è stata prescritta una PSG per indagare sintomi legati al sonno emersi durante i controlli – il team ha cercato di stabilire quali sintomi fossero predittori più affidabili di un disturbo respiratorio del sonno. I sintomi più comuni erano russamento (67%), sonno non ristoratore (42%) e apnea (27%). Alla fine, il 43% dei piccoli presentava un indice di apnea-ipopnea (AHI) >5% (indicativo di SDB), il 29% un AHI ostruttivo di tipo misto (OAHI) >5 (sintomatico di una significativa apnea ostruttiva del sonno, OSA) e il 13% un AHI >5, ma non un OAHI >2. Nessuna diagnosi concomitante risultava associata a un AHI >5. La malattia da reflusso gastroesofageo era legata a un minor rischio di OAHI >5. Rinite, rinorrea e sinusite non erano significativamente associate a AHI >5 e OAHI >5. Nessuno dei punti del questionario dello studio sul sonno sono risultati associati a AHI >5 e OAHI >5 e solo la difficoltà a respirare di notte è stata messa in relazione con un SDB. La respirazione notturna tramite la bocca, riferita dai genitori, indicava un minor rischio di SDB. Queste variabili hanno perso significatività dopo l’aggiustamento per molteplici esiti primari.
Le conclusioni
“Nessuno dei sintomi clinici indagati sono risultati predittivi di SDB e OSA”, concludono i ricercatori. “Tuttavia, l’assenza di sintomi era comunque associata a un’elevata prevalenza di SDB.I medici dovrebbero continuare a mantenere alto il sospetto clinico di SDB ed effettuare una sorveglianza continua nei bambini e nei giovani con sindrome di Down”. Brian G. Skotko, del Massachusetts General Hospital e della Harvard Medical School di Boston, che ha recentemente pubblicato un modello diverso per prevedere l’OSA nelle persone con sindrome di Down, mette l’accento sule difficoltà diagnostiche di OSa in questa popolazione di pazienti, anche con il nuovo modello da lui messo a punto.“I pazienti con sindrome di Down, che presentano risultati negativi durante il nostro nuovo screening, potrebbero evitare uno studio sul sonno. Tuttavia, prima che il nostro strumento di screening sia del tutto pronto, dobbiamo verificare i risultati in un’altra coorte e lo stiamo facendo all’interno del Massachusetts General Hospital Down Syndrome Program – sottolinea Skotko- Al momento, non disponiamo di altri modi per verificare la presenza di apnea ostruttiva del sonno nei bambini con sindrome di Down. Gli studi del sonno rimangono l’unico strumento diagnostico e, come attestano molti genitori, possono essere fastidiosi, scomodi, costosi e a volte non disponibili in tutte le strutture ospedaliere”.
Fonte: Sleep Medicine 2017
Will Boggs
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
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