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Martedì 27 GIUGNO 2017
Tagli al 118. Bassano (Smi) a De Luca: “Subito soluzioni. A Napoli, senza medico 3 delle 14 ambuanze medicalizzate”
Tagli all'Asl Na1 Centro, ma anche incapacità organizzative. Sarebbero queste, secondo Gennaro Bassano, Responsabile Emergenza Territoriale 118 Smi Regione Campania, le principali cause dei problemi del 118. A Napoli non ci sono medici a sufficienza sulle ambulanze e a Salerno un 40enne, colto da arresto cardiaco, ha atteso i soccorsi 45 minuti. L'appello del Sindacato al governatore De Luca.
Dopo gli appelli e le proteste delle scorse settimane da parte dello Smi contro i tagli al 118 nell'Asl Na1, ecco le prime conseguenze. A denunciarle è di Gennaro Bassano, Responsabile Emergenza Territoriale 118 Smi, Regione Campania: “sabato scorso - ha raccontato - tre delle 14 ambulanze, in teoria medicalizzate, della città di Napoli, erano invece senza medico. Come si è arrivati a questa grave situazione, a danno dei cittadini?”.
“Ebbene - ha sottolineato il dirigente Smi - un’inaccettabile negoziazione sui Livelli essenziali di assistenza, puntando su un utilizzo inappropriato dei medici di Continuità Assistenziale nei codici Gialli e Rossi, ha portato a trasformare il soccorso di emergenza e urgenza in una sorte di roulette russa, all'insegna del 'si salvi chi è fortunato'”.
“Per carenza di medici d’emergenza ? - ha chiesto ancora Bassano, rivolgendosi alla parte pubblica, e al dirigente Asl, La Rocca -, allora non si spiega perché proprio venerdì scorso l’ufficio preposto di NA1 Centro abbia rifiutato la disponibilità di un nuovo medico d’emergenza, rinviando il contratto al 2018”.
Per chiarire meglio la situazione, Bassano ha riassunto le ultime fasi di questo graduale smantellamento dei servizi sul territorio: “ieri - ha spiegato - il problema era il mantenimento delle postazioni infermieristiche di Incurabili e Cso Europa, questione non ancora risolta. Sabato 24 e lunedì 26 notte si aggiunge la demedicalizzazione di tre delle 14 ambulanze con medico a bordo, di cui l'Asl 1 è dotata, fatto gravissimo perché già così non si rispettano gli standard minimi (del D.M.n70/2015), cioè di un soccorso avanzato ogni 60 mila abitanti”.
“Lunedì mattina alle ore 11,30, circa, in località Frullone - ha aggiunto - una persona coinvolta in un incidente stradale ha dovuto attendere più di un’ora sull’asfalto cocente: gli è stata diagnosticata una frattura vertebrale. L’ambulanza è arrivata da Bagnoli. Lunedì pomeriggio, zona Montesanto, una persona incosciente è stata messa in attesa dalla Centrale Operativa, un’ora e mezza circa aspettando una ambulanza, di cui non si conosceva l’orario di arrivo. Emerge in modo chiaro ed inequivocabile - ha attaccato Bassano - che tutto ciò è frutto di gravi e ripetute omissioni, di incapacità organizzative, per cui sarebbe opportuno che i dirigenti coinvolti dell’Unità di Integrazione Territorio Ospedale si assumessero le proprie responsabilità, anche con le dimissioni”.
Il Responsabile ha poi raccontato cosa è accaduto nel salernitano nel mese di giugno: “un quarantenne - ha detto - è stato tenuto in vita per 45 minuti, colto da infarto, mediante Rcp praticata dal medico di Continuità Assistenziale e dal medico curante sino all’arrivo dell’ambulanza medicalizzata, che è arrivata dopo 45 minuti, mentre per legge i tempi del soccorso extraurbano sono di 20 minuti. Un'eccezione ? No, uno dei tanti episodi sentinella, rimasto inevaso”.
L'appello di Bassano va, dunque, al governatore De Luca e alla dirigenza Regionale chiedendo che “intervengano e non rimangano sordi nei confronti delle denunce dei medici convenzionati dell’emergenza sanitaria territoriale, perché si sta esponendo, ogni giorno, la popolazione dell’intera regione a gravi rischi, a una sorta di roulette russa del diritto alla salute. Lo Smi - ha concluso - rimarrà in prima linea nel combattere contro questa grave situazione. Ora attendiamo risposte concrete ed immediate”.
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