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Martedì 27 GIUGNO 2017
Contratto/1. Oggi primo incontro con l’Aran. Ma per Fvm: “Nessuna garanzia per il nuovo contratto”

“Tutto ciò di cui si dovrebbe trattare è appeso all’entità delle risorse che il Governo stanzierà nella prossima legge di bilancio, cioè non prima dell’arrivo dell’autunno”. Lo dice la Federazione Veterinari e Medici, la Fvm, esprimendo il suo malcontento per l’esito del primo incontro, tenutosi oggi, per discutere del nuovo Ccnl. Ecco l’appello che la Federazione lancia alle Istituzioni, affinché si possa giungere ad una posizione condivisa.

“Dopo 8 anni di attesa ancora non esistono garanzie concrete“. Lo denuncia la Federazione Veterinari e Medici, la Fvm, al termine del primo incontro tra Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale della pubblica amministrazione, e le Confederazioni riunitesi per discutere del nuovo Ccnl.
 
Per la Fvm il primo incontro di oggi ha confermato le preoccupazioni che avevano avanzato all’uscita della direttiva Madia: “vogliamo vedere direttive esplicite e vincolanti sulle risorse”, hanno detto i rappresentanti di catergoria. Altrimenti per Fvm non ci sarà possibilità di trattativa.
 
“Non esistono garanzie concrete – ha spiegato la Federazione - e le indicazioni del Governo per il nuovo contratto contengono una quota di aleatorietà imperdonabile. Dopo gli esiti delle urne di domenica 25 giugno, in questa apertura di contratto ‘sine materia’ ci sono ulteriori elementi in gioco per chiedere al Governo se intende proseguire in questa direzione suicida o se vuole ottemperare ai suoi doveri e trovare un punto di intesa con alcuni milioni di lavoratori della pubblica amministrazione e le loro famiglie in vista delle prossime elezioni”.
 
La Federazione ha poi specificato che “tutto ciò di cui si dovrebbe trattare nella contrattazione è appeso all’entità delle risorse che il Governo stanzierà nella prossima legge di bilancio, cioè non prima dell’arrivo dell’autunno”. Per la Fvm “chiedere ai sindacati la disponibilità per approfondire la contrattazione in questi mesi torridi senza il becco di un quattrino è una provocazione”.
 
I rappresentanti di categoria manifestano il loro malcontento anche per un altro aspetto: “non è stato chiarito – hanno spiegato – se il Governo vuole differenziare i contratti privati da quelli del pubblico impiego per il quale non è prevista, in modo a nostro avviso anticostituzionale, per legge (come invece per il privato) la decontribuzione e la defiscalizzazione del salario accessorio”.
 
Infine discutono anche del destino della retribuzione di anzianità dei colleghi cessati che, hanno sottolineto “secondo i tecnici (ma non lo possono dire) andrebbe a finanziare per via endogena la regalia degli 85 euro. Soldi di cui non è ancora dato sapere se incorporino l’imposizione fiscale, quella contributiva Inps-Inpdap e l’Irap, in tal caso resterebbero (quasi) 40 euro netti”.
 
Per la Federazione Veterinari e Medici “la strada per il nuovo Contratto è quindi molto in salita”. L'appello si conclude con degli interrogativi: “possiamo dire che non ci aspettavamo parole chiare e carte firmate di impegni esigibili?”. Ancora chiedono: “possiamo dire che come al solito il Governo affida all’Aran una patata bollente cercando di tirare a campare? Possiamo dire al Governo che se non ci sono premesse concrete - sia sulle risorse nuove sia sul mantenimento di quelle storiche legate alla massa salariale - non si può andare avanti di un solo passo?”. “Speriamo – ha concluso la Fvm - qualcuno dalle parti di Palazzo Chigi ascolti”.

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