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Venerdì 23 GIUGNO 2017
Centro Microcitemie di Roma. Assemblea Capitolina approva mozione per riapertura
L'attività del Centro si era interrotta nel 2015 per il mancato rinnovo dei finanziamenti da parte della Regione. Nella mozione si impegna il sindaco e la giunta ad identificare, con urgenza, una struttura pubblica disponibile ad ospitare i servizi ambulatoriali e diagnostici relativi alla prevenzione e all'assistenza alle patologie emoglobiniche, e dunque a garantire la riattivazione del Centro. La mozione
Identificare, con urgenza ed in piena collaborazione con l'Amministrazione di Roma Capitale, una struttura pubblica disponibile ad ospitare i servizi ambulatoriali e diagnostici relativi alla prevenzione ed all'assistenza alle patologie emoglobiniche, e riattivare, in collaborazione con la Asl competente e con la Regione Lazio, il Centro Studi Microcitemie di Roma al fine di “garantire un diritto, oggi negato, ai malati di Roma e di tutto il Lazio, costretti a ricercare assistenza in altre Regioni”. È quanto chiede l’Assemblea Capitolina di Roma in una mozione presentata dal Movimento 5 Stelle e approvata all’unanimità con 27 voti favorevoli, nella seduta del 21 giugno 2017.
L’attività del Centro si era interrotta nel 2015 per il mancato finanziamento, con i relativi contributi regionali.
Ora “l’approvazione all’unanimità da parte dell’assemblea capitolina della mozione presentata dal M5S per riattivare i servizi di prevenzione e assistenza del Centro Studi Microcitemie di Roma dovrebbe far riflettere Zingaretti, che ha chiuso il centro nel 2015 come se fosse uno spreco”, commenta in una nota Davide Barillari, consigliere del M5S Lazio.
“Roma Capitale – prosegue Barillari - ha messo nero su bianco il suo impegno a favore di questa eccellenza italiana nel campo della diagnostica e della prevenzione dell'Anemia Mediterranea e delle emoglobinopatie mentre le nostre mozioni depositate al riguardo in regione continuano a rimanere in attesa di essere discusse. Zingaretti è sempre prodigo di consigli non richiesti verso l’amministrazione capitolina, ma questa volta è lui che deve comprendere il messaggio che i rappresentanti dei cittadini romani hanno inviato chiaramente attraverso il proprio voto in aula, il centro deve riaprire, senza scuse e con la collaborazione di tutte le istituzioni coinvolte”, conclude il consigliere.
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