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Venerdì 09 GIUGNO 2017
Appropriatezza. Regione Lazio rafforza controlli sulle strutture pubbliche e private accreditate

Percorsi amministrativi più semplici, abolizione del collegio arbitrale, sanzioni certe. Sono questi i punti di forza del decreto firmato dal presidente Zingaretti. “L’obiettivo è esaminare almeno il 12,5% delle cartelle cliniche prodotte. Attualmente ne vengono controllate oltre 92mila, quattro volte di più rispetto al 2011”.

Approvato il decreto con cui la Regione Lazio innova, modifica  e semplifica le modalità di controllo delle attività sanitarie svolte dalle strutture pubbliche e  da quelle private accreditate ammesse ad erogare cure per conto e a carico del Sistema sanitario nazionale (Ssn). A riferirlo è una nota della Regione.

“L’atto modifica dopo cinque anni – spiega nella nota il presidente e commissario ad acta per la Sanità, Nicola Zingaretti – le precedenti disposizioni e si pone l’obiettivo di esaminare almeno il 12,50% delle cartelle cliniche prodotte. Attualmente ne vengono controllate oltre 92mila, quattro volte di più rispetto al 2011”.

I nuovi criteri prevedono:

•    semplificazione dei percorsi amministrativi;

•    abolizione del collegio arbitrale;

•    certezza delle sanzioni. In caso di accettazione dell’esito dei controlli l’importo delle penalizzazioni alle strutture accreditate si riduce di un terzo se riconosciute entro 60 giorni, inoltre l’importo  totale delle sanzioni non può comunque superare il 30% del budget assegnato.

“Il nuovo sistema introduce regole che tengono conto, da un lato, della necessità di poter valutare gli erogatori in modo che solo quelli in grado di fornire ai cittadini prestazioni sanitarie effettivamente adeguate facciano parte del sistema pubblico; dall’altro dell’esigenza degli erogatori sanitari di operare in un contesto di regole chiare e predeterminate, e quindi ben conoscibili, in modo che anche il momento del controllo sia strumento per il miglioramento continuo del servizio pubblico reso”, precisa Zingaretti.

“In questo modo – conclude il presidente – anche il momento del controllo diventa uno strumento per il miglioramento continuo del servizio pubblico reso. L’obiettivo del provvedimento, dunque, non è tanto sanzionatorio, quanto rivolto a incrementare l’appropriatezza degli interventi”.

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