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Lunedì 05 GIUGNO 2017
In Liguria il pronto soccorso funziona, con efficienza e qualità



Gentile Direttore,
concordo con la presidente del Simeu: “I pazienti sono in attesa, abbandonati, mai”. Tutti possono cliccare pronto soccorso liguria e vedere in tempo reale quale è la situazione nei nosocomi liguri dei codici rossi verdi gialli e bianchi suddivisa per casi visitati, ricoverati, OBI (osservazione breve intensiva). Del resto chi scrive ha provato sulla sua pelle lo scorso 23 maggio il funzionamento del 118 genovese ed il pronto soccorso dell’Ospedale Galliera per un infarto acuto anteriore al miocardio.
 
Situazione grave, le mie sorelle di cui ero ospite lo capiscono subito, alle 1,03 di notte chiamano il 118 alle 1,05 i medici e gli infermieri del servizio d’emergenza sono al mio capezzale già pronti alle prime cure farmacologiche. Dalla centrale operativa arriva il quadro della disponibilità in quel momento del pronto soccorso dell’ospedale Galliera con un posto di degenza disponibile in UTIC dopo l’intervento di angioplastica che dovrà essere effettuato in emodinamica.
 
All’ 1 e 09 sono al pronto soccorso dell’Ospedale Galliera e all’1 e 22 dopo gli accertamenti diagnostici del caso inizia l’iter dell’intervento. Ricordo tutto perfettamente: i volti dei medici e degli infermieri da cui capivo la gravità del caso ed al tempo stesso l’amorevolezza con cui mi chiedevano se il dolore pian piano diminuiva. La dott.ssa Molfese cardiologa, per mia fortuna, che mi ha accolto al pronto soccorso del Galliera, il dott. Spatari che ha eseguito l’intervento di angioplastica, che dopo aver finito mi ha detto senza mezzi termini che “avevo dato uno schiaffone al mio cuore molto pesante e che da quel momento in poi le sigarette via nel dimenticatoio più totale”, la dott.ssa Paola Bernabò che mi ha seguito in reparto, il dott. Piccininno all’UTIC, il dott Ricci che ha voluto indagare al massimo anche polmoni e gola.
 
Sì, lo ammetto il fumo è stata la grande debolezza della mia vita, dal tempo dell’Università fino ad adesso e 52 anni su 70 di sigarette hanno fatto la loro parte.

Ho conoscenza di moltissime strutture ospedaliere italiane e straniere sia per ragioni di studio e ricerca che per ragioni istituzionali di impegno nella sanità, prima come parlamentare e poi come sottosegretario con il Ministro Veronesi, ciò di cui occorre essere maggiormente consapevoli è che a noi non mancano le eccellenze, le competenze professionali mediche, infermieristiche, tecniche fino agli OSS, il problema reale è la capacità di ottimizzazione delle risorse tecnologiche, umane, economico finanziarie verso strategie e politiche per la salute che abbiano obiettivi di medio e lungo periodo chiari, definiti e percepibili dalla popolazione.
 
Occorre uscire dalla logica della perenne emergenza ed entrare in quella della costante programmazione e riprogrammazione delle priorità. Può apparire quasi un assurdo perché stiamo parlando di emergenza urgenza, di pronto soccorso. Invece è proprio così se vogliamo fare una buona medicina dell’emergenza urgenza se vogliamo evitare i sovraffollamenti dei pronto soccorso, non possiamo che ripensare il rapporto ospedale/territorio, applicare modelli organizzativi a partire dai medici di famiglia che consentano di smaltire codici bianchi e verdi, avendo l’intelligenza, mentre si porta a compimento l’intero processo di riorganizzazione di avere la necessaria flessibilità e accortezza che deriva dall’osservazione e dalla esperienza al fine di evitare i rischi di sovraffollamento che si verificano in determinati periodi dell’anno, in occasione di festività o ponti che determinano maggiori presenze nei territori specie quelli turistici.

La Regione Liguria ha predisposto nuove misure al fine di garantire e potenziare la presenza di personale di guardia medica ai pronto soccorso dei più grandi nosocomi come San Martino e Villa Scassi. Oltre al rafforzamento del personale è stato previsto anche il mantenimento e potenziamento delle attività ambulatoriali correlate al pronto soccorso. L’insieme delle misure sinergiche sono il frutto della collaborazione tra il GORE (Gruppo Operativo Ristretto Emergenze) e il Gruppo di emergenza urgenza regionale e riesce a garantire una migliore risposta alle necessità dei cittadini e dei tanti turisti che sono presenti nella nostra regione e di quelli che lo saranno nel periodo estivo.

Le azioni previste sono state decise sulla base dell’esame delle iniziative attivate l’inverno scorso, quando i pronto soccorso hanno affrontato, in anticipo di un mese rispetto al previsto, il picco influenzale, garantendo un’efficace risposta alle situazioni emergenziali.

Al potenziamento degli organici per gestire gli afflussi nei Pronto soccorso, si aggiunge la preziosa collaborazione dei medici di medicina generale con i quali è stato sottoscritto un accordo integrativo per proseguire il progetto sperimentale di apertura degli studi medici di assistenza primaria il sabato mattina, 9,30/12,30, così da fornire ai cittadini un servizio utile e, allo stesso tempo, evitare il sovraffollamento dei Pronto soccorso cittadini.

E questa regione bellissima che è anche in testa alle classifiche nazionali ed europee per longevità, dove si vive si più a lungo ma non sempre in buona salute, parla con i suoi dati e ci dice che a fronte di una popolazione ligure di circa 1.590.555 abitanti, in cui si registra la più bassa natalità in Italia dopo quella del Molise : 7,3 nuovi nati per 1.000 abitanti/anno, in cui l’aspettativa di vita alla nascita è pari a 79,2 anni per gli uomini, 84,3 anni per le donne; l’aspettativa di vita in buona salute è di 56,9 anni per gli uomini e 51,7 anni per le donne; l’aspettativa di vita libera da disabilità è di 75,5 anni per gli uomini e di 79 anni per le donne, si muore per tumore con un tasso di mortalità pari a 168,5x100.000 hb, per malattie dell’apparato cardiovascolare con un tasso pari a 160,3 x 100.000hb, ha bisogno di fare di più e mi è parsa pronta e determinata, ad affrontare sia con il piano della prevenzione 2014/2018 sia con la riorganizzazione ospedale territorio le sfide del futuro.
 
Occorre valorizzare molto le competenze professionali ed umane, le esperienze molteplici che si formano e lavorano nei diversi campi soprattutto in prima linea come nei pronto soccorso e negli ospedali, e dal lavoro di squadra e dai teams possono derivare conoscenze utili a programmare, riprogrammare, riorientare percorsi, assetti organizzativi, comportamenti. E’ così che dal mio infarto acuto, dal ricovero nell’UTIC e poi nel reparto di Cardiologia dell’0spedale Galliera ho imparato ed apprezzato sul campo le capacità di una squadra giovane, diretta autorevolmente, interamente dedicata alla propria missione, con una grande voglia di fare e portare il proprio contributo per una maggiore conoscenza dei fattori di rischio delle cardiopatie fino ad aderire a studi prospettici, multicentrici osservazionali, come POSTER, allo scopo di valutare la prevalenza nel nostro paese di ipercolesterolemia familiare che può aumentare in maniera rilevante il rischioi di sviluppare una malattia cardiovascolare.
 
Cosi come la partecipazione alla costruzione a livello europeo di un registro delle modalità operative, di intervento, e terapeutiche nella risposta all’evento infarto al fine di costruire linee guida univoche all’interno dell’Unione Europea. Ho dato con convinzione l’autorizzazione all’uso dei miei dati personali perché sono convinta da tempo che solo gli studi d’equipe e su vasta scala consentono di fare passi in avanti alle scienze mediche. Io paziente fuori regione, residente a Roma e ligure di provenienza, colta da infarto acuto al miocardio devo dire grazie, se oggi ho trovato la forza di riprendere la mia attività e di scrivere, al 118 genovese, al pronto soccorso del Galliera, all’UTIC, all’Intero reparto di cardiologia a quei volti di uomini e donne che non sono solo dirigenti medici di un reparto, infermieri professionali, tecnici, OSS, allievi tirocinanti, volontari ma quelle preziose risorse umane che fanno del SSN italiano quel miracolo italiano a livello europeo.

Prof. Grazia Labate
Ricercatore in economia sanitaria già sottosegretario alla sanità 

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