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Venerdì 26 MAGGIO 2017
Pesaro. Bimbo in coma dopo otite. L’avevano curato con l’omeopatia. Ma per Omeoimprese “il responsabile è il medico, non l’omeopatia”

Il bollettino medico parla di condizioni “gravi”. Si punta il dito contro la mancata terapia antibiotica. Insorge l’Associazione che riunisce le aziende produttrici di medicinali omeopatici: “L’omeopatia non è una medicina alternativa ma complementare e sotto accusa, eventualmente, deve essere il medico e non l’intero comparto”.

Un bambino di sette anni è ricoverato in stato di coma “grave” nella rianimazione dell'ospedale 'Salesi' di Ancona a causa della degenerazione di una otite. Il bimbo, da quanto si apprende, era stato curato con l’omeopatia e ora si punta il dito sulla mancata cura antibiotica, che avrebbe provocato l’aggravamento delle condizioni del piccolo.

Ipotesi che tuttavia Omeoimprese, ll’Associazione che riunisce le aziende produttrici di medicinali omeopatici, rigetta con forza. “Quanto accaduto al bimbo di Pesaro è un fatto gravissimo e deplorevole, ma non per questo dobbiamo criminalizzare i medicinali omeopatici. L’omeopatia non è una medicina alternativa ma complementare e sotto accusa, eventualmente, deve essere il medico e non l’intero comparto”, afferma il presidente di Omeoimprese Giovanni Gorga.
 
Quando vi sono errori in sala operatoria è il medico il responsabile, non certo il bisturi – continua Gorga – E’ molto triste che si strumentalizzino episodi di questo tipo che sono evidentemente molto gravi ma non possono essere l’espediente per attaccare un settore al quale in tutto il mondo, e in Europa in particolare, è riconosciuto un ruolo importante”.
 
“Sebbene nel 2006 l’Italia abbia recepito con ritardo una direttiva europea del 2001 – prosegue Gorga - deve essere noto a tutti che vi sono specifiche normi e leggi dello Stato che elevano i medicinali omeopatici allo stesso livello dei farmaci tradizionali e che obbligano gli ordini dei medici ad aprire dei registri per i medici omeopati. Inoltre dal 2019 anche i farmaci omeopatici godranno dell’AIC, Autorizzazione Immissione in Commercio che viene rilasciata dall’Aifa”.
 
Da qui l’appello di Gorga: “Cerchiamo di fermare la disinformazione e di non generalizzare mai. Purtroppo anche molti studiosi e esperti compiono l’errore di criminalizzare pregiudizievolmente l’omeopatia senza conoscerla e senza documentarsi nella maniera più adeguata”.

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