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Lunedì 15 MAGGIO 2017
Avezzano. Detenuti, studenti e pazienti psichici a confronto sui temi della vita
L’iniziativa rientra nel progetto avviato dalla Asl 1 Abruzzo per promuovere il recupero e l’integrazione dei detenuti con il mondo esterno. “Avezzano è stato teatro di una sorta di laboratorio inedito che ha dato grandi soddisfazioni e arricchito tutti i presenti”, ha detto la coordinatrice Stefania Ricciardi.
Detenuti, pazienti psichici e studenti delle superiori, seduti insieme gli uni accanto agli altri, all’interno della sala-conferenze del carcere di Avezzano, in un confronto sui temi dell’esistenza e della vita, in uno scambio osmotico tra mondi diversi, all’insegna dell’integrazione e della solidarietà. E’ un’iniziativa coraggiosa e innovativa quella messa in atto venerdì scorso ad Avezzano, all’interno del penitenziario marsicano, dal dipartimento di salute mentale della Asl 1 Abruzzo e coordinata dalla psicologa Stefania Ricciardi.
Gli ospiti che scontano la pena, una rappresentanza di studenti dell’istituto Magistrale di Avezzano e alcuni pazienti con problemi psichici del centro diurno di Avezzano, gestito dalla Asl, si sono ritrovati a confrontarsi sui temi della vita, del dolore, delle difficoltà esistenziali e della religione, partendo dal concetto di felicità, un singolare spunto-discussione, scelto volutamente dai promotori del progetto Asl, tenendo conto che è stato trattato in una struttura penitenziaria.
“Ne sono scaturiti – riferisce la Asl in una nota - momenti di riflessione seri e scherzosi, leggeri e impegnativi che hanno aperto a tre realtà profondamente diverse orizzonti di pensiero e di analisi insospettabili”.
Quello di venerdì è stato il quarto e ultimo incontro di un progetto, iniziato nei mesi scorsi, a cui erano presenti, tra gli altri, Angelo Gallese, direttore del centro salute mentale di Avezzano, il prof. Franco Picini, responsabile della sezione buddista del Lazio e Marta Gallese, psicologa della Rems di Barete. Presenti, inoltre, rappresentanti dell’associazione Rindertimi e operatori Asl del centro diurno che assiste i pazienti psichici. Una cinquantina i detenuti coinvolti nel progetto della Asl che va nel segno del recupero e dell’integrazione col mondo esterno.
“L’iniziativa - ha detto la dr.ssa Ricciardi - è pressoché unica nel suo genere perché mette insieme giovani studenti con le sofferenze della malattia psichiatrica e dell’interno di un carcere. In questo senso Avezzano è stato teatro di una sorta di laboratorio inedito che ha dato grandi soddisfazioni e arricchito tutti i presenti”.
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