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Giovedì 04 AGOSTO 2011
Approvato in Europa un nuovo anticoagulante orale contro gli ictus da fibrillazione atriale

È arrivato oggi dall'Ema il via libera all’utilizzo del dabigatran etexilato quale anticoagulante orale di nuova generazione per la prevenzione degli ictus causati da fibrillazione atriale (FA), l’anomalia del ritmo cardiaco più diffusa.

Buone notizie per i milioni di persone affette da fibrillazione atriale in tutta Europa. La Commissione Europea ha infatti approvato oggi il dabigatran etexilato1-2, l’anticoagulante orale di nuova generazione prodotto da Boehringer Ingelheim per la prevenzione degli ictus ed di embolia sistemica causati da fibrillazione atriale (FA), l’anomalia del ritmo cardiaco più diffusa. Ne soffrono, in Europa, 4,5 milioni di persone, in pratica un adulto su quattro di età superiore a 40 anni. Che rischiano 5 volte più degli altri di essere colpiti da un ictus.
“La fibrillazione atriale è uno dei maggiori fattori di rischio per l’ictus”, afferma Trudie Lobban, CEO dell’Atrial Fibrillation Association, spiegando come “il ristagno di sangue nel cuore può facilitare la formazione di coaguli al suo interno. Questi grumi, spostandosi verso il cervello attraverso i vasi sanguigni, possono generare la loro ostruzione, provocando così un ictus. Gli ictus da fibrillazione atriale sono particolarmente devastanti, considerando che questi coaguli spesso sono molto grandi e ostruiscono i vasi sanguigni del cervello. Ciò comporta una maggiore disabilità rispetto agli ictus non causati da questa patologia: per esempio, una più grave perdita della funzionalità dei muscoli che può causare difficoltà di movimento o alla incapacità di parlare”.  
Gli antagonisti della vitamina K, come warfarin, hanno rappresentato per più di 50 anni lo standard di cura per la prevenzione dell’ictus in pazienti con fibrillazione atriale. Ma la nuova indicazione per il Dabigatran etexilato “rappresenta un importante progresso medico”, spiega Gregory Lip, Consulente Cardiologo e Professore di Medicina Cardiovascolare presso il Centro per le Scienze Cardiovascolari dell’Università di Birmingham (UK), City Hospital, che aggiunge: “Da oggi i medici europei disporranno di una terapia anticoagulante alternativa efficace e con un buon profilo di sicurezza”.
Gli studi effettuati hanno dimostrato che la somministrazione per due volte al giorno di 150 mg di dabigatran etexilato conducono a una diminuzione del 35% di ictus ed embolie sistemiche rispetto a warfarin, nonché una notevole riduzione del rischio di sanguinamenti a livello cerebrale (emorragie intracraniche). La somministrazione per due volte al giorno di 110 mg di dabigatran etexilato ha dimostrato lo stesso livello di efficacia di warfarin nel prevenire ictus e embolie sistemiche con  una ulteriore riduzione dei sanguinamenti.
 

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