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Giovedì 27 APRILE 2017
Liberia. Otto persone morte per malattia misteriosa in contea del Sud
Un virus ha provocato otto morti nel Sud del Paese africano. Le autorità sanitarie e l’OMS hanno escluso che si tratti di una recrudescenza del virus Ebola, debellato 10 mesi fa. In tutto sono 14 le persone al momento colpite. Sei sono in ospedale.
(Reuters Health) – Le autorità sanitarie della Liberia stanno rapidamente prendendo precauzioni dopo che otto persone sono decedute per una malattia misteriosa. Lo ha reso noto ieri l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Si tratterebbe del primo focolaio di epidemia 10 mesi dopo la fine del flagello di Ebola, durato due anni. Le autorità liberiane hanno dichiarato che le prime indagini scientifiche hanno escluso si tratti di una recrudescenza del virus.
“Ieri l’OMS ha ricevuto un rapporto dalle autorità sanitarie liberiane su un gruppo di patologie e decessi inspiegati nel sud del paese, nella Contea di Sinoe”, ha fatto sapere il portavoce dell’OMS Tarik Jasarevic. “Secondo il rapporto, da lunedì si sono ammalate 14 persone. Otto sono morte e sei sono gravemente malate e si trovano ancora in ospedale”.
Il portavoce non ha fornito indicazioni su cosa possa aver causato i decessi, ma ha affermato che i campioni prelevati da sette corpi sono stati inviati al laboratorio nazionale per essere analizzati. I risultati sono attesi entro la fine della settimana. Sono stati prelevati anche campioni d’acqua per testare la presenza di sostanze chimiche e batteri. “Le autorità sanitarie stanno adottando misure precauzionali immediate come l’isolamento dei casi sospetti, l’individuazione di contatti e la relazione con la comunità”, ha aggiunto Jasarevic. A giugno dello scorso anno l’OMS aveva dichiarato la Liberia libera dalla trasmissione attiva del virus Ebola, l’ultimo dei tre paesi dell’Africa occidentale che si trovavano al centro della peggiore epidemia mondiale della malattia. Secondo i dati OMS, Ebola ha ucciso oltre 11.300 persone e ne ha infettate 28.600 dal 2013, diffondendosi in Guinea, Sierra Leone e Liberia.
Fonte: Reuters Health News
Reuters Staff
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
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